5 Stelle secondo partito
Dopoil boom alle ultime Amministrative, dove ha conquistato quattro fasce tricolori, tra cui Parma, i consensi aumentano. L'ultimo sondaggio preparato da Swg per Agorà il 7 giugno scorso non lascia spazio a dubbi. Il M5S sarebbe il secondo partito italiano con il 20,2 per cento dei voti. «Non è un dato sovrastimato, in caso può esserci una sottostima», spiega Roberto Weber, presidente dell'Istituo Swg. I partiti verrebbero tutti, più o meno, travolti. Il Pdl sarebbe al 15,4 per cento. Mentre il Pd avrebbe il 23,2%. L'Udc al 6,7 per cento, l'Idv al 6,1, Sel al 6,1, la Lega al 4,9. Poi gli altri. Una valanga per i partiti «tradizionali», che cercano di correre ai ripari. Per ora puntano tutto sulle primarie. La direzione del Pd le ha confermate e il segretario Bersani ha già detto che è pronto per correre. Il Pdl le ha lanciate pochi giorni fa all'ufficio di presidenza. Serviranno per scegliere il candidato premier. «Alfano ci sarà» ha assicurato Berlusconi. C'è anche chi vorrebbe di più. È il caso del candidato alla segreteria romana del Pdl, Massimiliano Maselli, che lancia l'idea delle primarie anche per decidere i candidati da mettere in lista. Sia che resti, come è piuttosto probabile, il Porcellum, sia che Pd e Pdl riescano a cambiare legge elettorale. «In questo modo i candidati sarebbero scelti davvero dai cittadini», spiega Maselli. Dal canto suo, il leader de La Destra, Francesco Storace, su Twitter ironizza. «Primarie nel Pdl: regola o tegola?». E se le primarie spaccano il centrodestra, le cose non vanno meglio al centrosinistra, dove fanno litigare un'altra volta Di Pietro e Bersani. La foto di Vasto che il leader dell'Idv negli scorsi giorni aveva definito «sempre più sbiadita da un lato», non è stata completamente stracciata. Ieri, all'arrivo all'hotel Parco dei Principi, dove entrambi sono stati invitati ad un convegno organizzato dalla Fiom, Di Pietro ha attaccato: «Le primarie senza programma sono come una bottiglia vuota senza liquido dentro», e ancora, «Bersani deve spiegare anche agli elettori del Pd cosa intende fare, che programma portare, se è quello di sinistra e dei riformisti, dove i cittadini sono tutti uguali, o è quello del Pdl dove c'è una logica di spartizione di poltrone (Agcom e varie) dove si mette la fiducia al ddl anticorruzione, si cancella l'articolo 18», salvo aggiungere che «la foto di Vasto c'è più che mai, intesa come una proposta rivolta ai cittadini italiani con un progetto di governo» che supplisca a quello che il governo Monti non è stato in grado di fare, ovvero risolvere «i problemi creati dal governo Berlusconi» compito per cui «c'è bisogno di un governo politico che dia risposte ai cittadini». Bersani ha replicato a tono: «Ci vuole rispetto reciproco. È chiaro che prima di fare le primarie bisogna fare una carta di intenti e un programma». Ma, ha aggiunto, «il Pd è un partito che va rispettato da chiunque, non accettiamo parole diffamatorie». Riferendosi in particolare al passaggio in cui il leader dell'Idv ha parlato del ddl anticorruzione, Bersani ha sottolineato che «lasciare credere che ci sia un inciucio su questo è diffamatorio, chiedo a Di Pietro di riflettere, con Di Pietro un problema c'è e non è nelle mie mani risolverlo. Io non ho mai detto una parola meno che rispettosa sull'Idv e su Di Pietro e mai mi sentirei di dirla - ha concluso - Il Pd è un partito che va rispettato da chiunque, sia chiaro». A. D. M.