Ai vertici Rai Tarantola e Gubitosi
Monti «pesca» nella finanza e nelle banche. Il presidente viene dalla Banca d'Italia e il dg da Bank of America
Conuna mossa a sorpresa il premier ha nominato l'attuale vice direttore generale della Banca d'Italia, Anna Maria Tarantola, alla presidenza mentre per la direzione generale ha scelto Luigi Gubitosi, ex amministratore delegato di Wind e attuale country manager e responsabile del corporate investment banking della Bank of America per l'Italia. Il rappresentante del Tesoro sarà Marco Pinto anzichè Andrea Montanino, inizialmente in pole position per questo ruolo. Le nomine spettano al ministero dell'Economia in quanto azionista Rai pressochè totale con il 99,6% (il residuo è Siae). Dei tre nomi, quello del presidente deve passare al vaglio della commissione di Vigilanza Rai, dove occorrerà il via libera dei due terzi dei suoi componenti. Al vaglio del cda Rai è invece la proposta di nomina del direttore generale, che una volta ottenuto il via libera deve attendere l'ulteriore passaggio in assemblea degli azionisti per formalizzare la nomina. Mercoledì prossimo è in programma l'assemblea e in quella occasione l'azionista indicherà ufficialmente i nomi prescelti. Bisognerà però nominare il nuovo cda, ovvero i sette componenti di pertinenza della commissione di Vigilanza che a questo punto è prevedibile apra il seggio elettorale a stretto giro di posta. Monti ha annunciato che il Governo procederà «a quelle modifiche della governance che non richiedono modifiche della legge». L'obiettivo, ha detto il premier, «è di rendere più efficiente ed efficace la gestione della Rai e renderla meno permanentemente sottoposta anche per decisioni piccole al vaglio del cda». Poi anticipando le critiche ha sottolineato che «non si è pensato a personalità del mondo culturale e dell'informazione perchè la Rai è ricchissima in proprio di talenti da questo punto di vista, ed è forse più bisognosa di una solidità di gestione e di una tranquillità rispetto alle perturbazioni alle quali può essere esposta». Poi entra nel dettaglio. «Le spese tra 2,5 e 10 milioni potranno essere decise direttamente dal direttore generale della Rai, senza dover chiedere l'autorizzazione del cda». Quanto ai membri del cda, Monti lancia l'appello ai politici affichè siano seguiti «criteri di professionalità e indipendenza». La scelta di Monti non lascia dubbi su come sarà la governance di viale Mazzini. O almeno quello che il premier vuole fare: rimettere in sesto i conti dell'azienda tagliando il cordone ombelicale con la politica. Insomma un governo tecnico anche per viale Mazzini. Anna Maria Tarantola, classe 1945, è un'economista di rango che ha scalato tutti i gradini di Palazzo Koch e ha ricoperto numerosi incarichi sia in Italia sia all'estero. Di lei si era parlato come possibile Governatore al posto di Mario Draghi. Monti aveva in mente il suo nome sin dalla formazione del governo; aveva pensato di insediarla come sottosegretario al Tesoro ma poi non se ne fece nulla. In Rai Tarantola porta quindi le sue conoscenze economiche ma dovrà vedersela con un'azienda fortemente ostile a cambiamenti profondi e soprattutto molto sindacalizzata e legata a filo doppio alla politica. A fianco della Tarantola, un manager che viene dalla finanza. Il prossimo direttore generale, Luigi Gubitosi, 51 anni, ha trascorso tutta la sua carriera in aziende private, dove si è occupato soprattutto di finanza. Gran oarte della sua vita l'ha trascorsa in Fiat come direttore finanziario e responsabile Tesoreria, poi è approdato in Wind come ad e infine in Bank of America-Merryll Linch. Anche lui come la Tarantola transita, dopo la laurea, alla London School of Economics. Reazioni? Sconcerto e diffidenza in Rai, politici divisi e sindacato cauto. «È pazzesco. Sono sorpreso e stralunato, è una cosa incredibile. Ha scelto due alieni che secondo me vedono poco la tv, e leggeranno solo giornali economici» dice a caldo Carlo Freccero, direttore di Rai 4. Michele Santoro è lapidario: «Fantasia: zero. Mi pare che Monti abbia una banca al posto del cervello». La politica si spacca. Plaude Fabrizio Morri, capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza Rai: «Sono entrambi nomi eccellenti». Di segno opposto il commento del collega del Pdl nella medesima commissione, Alessio Butti: «si tratta di nomine bancarie ma nessun pregiudizio».