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«Darò la sveglia a chi vi dimentica»

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Il presidente della Repubblica si commuove durante la visita nelle zone colpite dal sisma

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Inmattinata aveva già avuto un incontro con le autorità e con il Prefetto Gabrielli a Bologna. Nella sua prima tappa a Mirandola visibilmente provato e con le lacrime agli occhi le sue prime parole sono venute dal cuore rivolte a tutte quelle persone che lo ascoltavano dalle tendopoli e al campo «Friuli» ai volontari della Protezione civile. «Come siamo riusciti nel «miracolo» di «rialzare» la basilica di S. Francesco d'Assisi, qui rialzeremo le vostre fabbriche, le vostre case, le vostre attività». Si è commosso più volte durante la sua visita nel guardare con i suoi occhi quello scenario davvero devastante. Il Presidente al suo arrivo è stato accolto anche da uno sporadico gruppetto di persono con fischi e cartelli di protesta, ma i successivi lunghi scoscianti applausi per Napolitano hanno messo a tacere i pochi contestatori. Gli applausi hanno segnato i principali passaggi del discorso di Napolitano e soprattutto hanno contraddistinto i momenti in cui il Presidente ha parlato con voce rotta dall'emozione, commuovendosi fino alle lacrime. Parole di apprezzamento per l'impegno del governatore dell'Emilia Romagna, sono state espresse anche dai sindaci emiliani. Prima che prendesse la parola il capo dello Stato, si è rivolto ai volontari della Protezione civile e ai cittadini senza casa il sindaco di Mirandola Maino Benatti, il quale ha detto tra l'altro: «Siamo convinti che ce la faremo e che tutta l'Italia sarà al nostro fianco. La garanzia che le cose stanno così è sicuramente la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano». «Lo Stato è qui, lo Stato è nelle sue istituzioni nazionali, lo Stato è a Palazzo Chigi e al Quirinale, lo Stato è in tutti i Comuni oggi all'opera per fare la loro parte e io sono qui per dovere e per sensibilità, ma anche per vedere e ascoltare», ha spiegato il capo dello Stato intervenuto a Bologna incontrando le istituzioni dell'Emilia Romagna. «Qui - ha detto Napolitano - si è colpita al cuore un'area di eccellenze dal punto di vista del patrimonio storico, artistico, culturale e religioso; del grado di sviluppo economico e sociale raggiunto in queste zone; del livello di civismo e della capacità di vita associata.Dobbiamo avere come obiettivo fondamentale la salvaguardia di tutto questo e il ristabilimento di queste condizioni, di queste conquiste». «Dobbiamo affrontare - ha aggiunto il Presidente Napolitano - il problema innanzitutto del rischio di un regresso dal punto di vista delle attività produttive. Certe volte scopriamo che l'Italia conosce poco se stessa o gli italiani conoscono poco l'Italia. Mi ha colpito come si sia parlato - anche su giornali diciamo così specializzati - di Mirandola: forse qualcuno pensava che Mirandola fosse un paese di fiere, di eventi frivoli e poi si è scoperto che è uno dei grandi centri di produzione biomedicale in Europa». Il capo dello Stato ha quindi aggiunto: «Noi siamo un Paese che vive una natura difficile come non molti altri. Abbiamo qualche altro Paese del mondo ad alto rischio sismico e o ad alto rischio vulcanico: noi siamo un Paese ad alto rischio sia sismico sia vulcanico e poi siamo un Paese che corre rischi che potrebbe anche non correre». «C'è, lo possono dire gli scienziati e i tecnici, che c'è molto da rivedere nella mappa del rischio sismico, c'è molto da calibrare le possibilità di intervenire efficacemente per limitare i danni, per evitare le vittime. Bisogna farlo, questo è un grande impegno che va anche al di là del superamento della situazione di emergenza e della ricostruzione di quest'area, che pure è oggi il nostro principale pensiero ed assillo», ha proseguito Napolitano. Rivolgendosi alla Presidente della Provincia di Ferrara Zappaterra, il capo dello Stato ha detto: «Non ho mai ritenuto che voi poteste dire "ci pensiamo noi". Francamente c'è un limite alla generosità, alla buona volontà e anche allo slancio. Non potevate e non potete pensarci da soli: ci dobbiamo pensare noi, dobbiamo sentire noi dappertutto, nelle istituzioni e nella società. Lo spirito nel quale muoversi deve essere di solidarietà, di impegno comune, di impegno condiviso, non di scarico di responsabilità» E Napolitano ha sottolineato: «Darò la svegli a chi vi dimentica». Dopo il lungo viaggio a Mirandola, nelle zone del Ferrarase, a Sant'Agostino, nel Bolognese passando per Crevalcore, Napolitiano ha concluso in suo viaggo in serata a Venezia.

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