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Tutti li vogliono, ma nessuno li chiama.

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Ilsisma che ha colpito l'Emilia e la bassa Lombardia non vede quello schieramento di mimetiche di altri tragici eventi. Sembrerebbe una scelta politica così come la «sobrietà» della parata del 2 giugno. Sono gli uomini in divisa a essere «tagliati». Quelli che non protestano. E allora a terra le Frecce Tricolori. In caserma i mezzi blindati e i cavalli. Sordina alle fanfare. Così abbiamo risparmiato e possiamo aiutare le popolazioni colpite dal sisma in Emilia e nel mantovano. Ma i soldati che non hanno sfilato non sono andati in soccorso. Tutt'altro. I primi ad arrivare sulla scena del terremoto hanno piantato tende e rimosso macerie. Ma poi qualcuno, ha chiesto loro di rimuovere quelle tende, ultramoderne e gonfiabili, per sostituirle con quelle blu della Protezione Civile. È accaduto a Crevalcore. La giustificazione è che servivano tende di dimensioni maggiori, sta di fatto che ilgenio guastatori ha dovuto smontare le proprie tende, messe a disposizione nell'immediatezza della popolazione colpita dal sisma, per montare da capo 40 tende. La legge 382/1978 «Norme di principio sulla disciplina militare» all'articolo 1 affida alle Forze Armate il compito di «concorrere al bene della collettività nazionale nei casi di pubbliche calamità». Questa legge ha dato un primo assetto formale ad una situazione che era già pienamente in atto e che aveva visto migliaia di soldati presenti in tutte le emergenze di calamità nazionale del passato, da Firenze a Longarone, dal Friuli all'Irpinia. Lo stesso è avvenuto in Umbria e poi nel terremoto de L'Aquila, e in Liguria durante l'alluvione dello scorso inverno. «Siamo pronti a intervenire con le nostre forze nelle zone terremotate se ci verrà richiesto e a sostegno della Protezione civile»: ha detto il Capo Stato Maggiore dell'Esercito, generale Claudio Graziano, dopo la scossa del 29 maggio, quella seconda terribile che ha spezzato vite e speranze. Qualche giorno dopo il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola ha ribadito «la disponibilità delle Forze armate agli enti locali, al ministero dell'Interno, alla protezione civile per reprimere il fenomeno dello sciacallaggio nelle zone colpite dal terremoto». Se ce lo chiederanno - aveva affermato Di Paola - lo faremo, così come facciamo il resto che ci viene chiesto». Una disponibilità che non è però condivisa dal Capo della Protezione civile che considera l'impiego dell'Esercito «datato». «L'esercito è importante per alcune attività - ha detto - come ad esempio il Genio per alcuni interventi specifici. L'idea di impiegare l'esercito comunque è datata. Fino a 20-30 anni fa l'esercito aveva capacità di intervento di un certo tipo, in termini di assistenza alla popolazione. Oggi questo tipo di assistenza lo fanno il sistema della colonna mobile, del volontariato e della Protezione civile». Una diversa filosofia d'intervento coerente con le richieste fatte sinora: Genio guastatori per far crollare edifici pericolanti. Così i soldati sono intervenuti per demolire con un'esplosione controllata il campanile della chiesa di San Michele Arcangelo a Poggio Renatico, Ferrara. La struttura era stata danneggiata dal sisma.Stesso intervento a Bondeno, in provincia di Ferrara, dove una ciminiera risalente al 1916 era diventata pericolosa in seguito al terremoto del 20 maggio e i soldati con una carica esplosiva hanno demolito il manufatto. Significativo l'intervento del Genio ferrovieri con i loro vagoni attrezzati per accogliere gli sfollati. Qualche tendopoli attrezzata e poi nulla più. Eppure ai militari vengono richieste per attrezzare tensostrutture per gli allevamenti. Sono evocati dal ministro di Giustizia, Paola Severino, in funzione anti sciacallaggio. Ma l'Esercito italiano può fare molto di più. Si potrebbero utilizzare i droni a loro disposizione per verifiche dall'alto dell'area interessata dal sisma. Il servizio veterinario dell'esercito potrebbe intervenire per le verifiche negli allevamenti così come la Sanità militare potrebbe essere di sostegno a quella civile con i proprio mezzi e i propri ospedali da campo. E vista la distruzione di strade e ponti, il Genio potrebbe intervenire per ripristinare la viabilità.

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