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Ecco perché il juke box di Fonzie Monti non suona più

Il presidente del Consiglio incaricato Mario Monti

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Il governo Monti è un gatto che si morde la coda. Chiamato a salvare l'Italia dal partito dello spread ha applicato in maniera automatica la ricetta berlinese: austerità, controllo di bilancio, tassazione e sobrietà all'italiana che si è tradotta in un bel niente, ma fa tanto elegante. L'esecutivo è partito con il loden e rischia di restare in mutande. E la colpa non è solo di Monti. Alla fine della fiera a invocarne l'arrivo sono stati i partiti che non vedevano l'ora di lavarsene le mani della gestione del Paese. Così è arrivato lui, SuperMario, onusto di gloria accademica, fluente in inglese e con il pettine incorporato, alla Arthur Fonzarelli, noto come Fonzie. Restiamo nella metafora di Happy Days: se il juke-box non andava, Fonzie gli dava un calcio e quello ripartiva. Provate voi a dare un calcio alla spesa pubblica italiana, minimo vi porta via la scarpa. Ironia a parte, la situazione è grave e anche seria. Il crollo delle entrate tributarie fa tremare i polsi. Il problema, però, è che il gettito anemico di questi primi quattro mesi è causato anche dalla politica economica del governo. Molto rigore. Zero fantasia. Sì, lo so, è l'economia che fa l'economia e la cancelliera Merkel è un osso duro da convincere. I tedeschi restano tedeschi: hanno distrutto l'Europa due volte con le guerre, ci stanno provando una terza con l'economia. Sul campo c'è già un morto (la Grecia) e i feriti cominciano ad essere gravi: Italia, Portogallo, Spagna, perfino la Francia zoppica e Hollande non è Napoleone. Non so cos'altro serva per convincere un uomo intelligente come Monti che è giunta l'ora di battere i pugni e spiegare che i popoli alla fine bruciano la casa di chi li affama. I numeri del fisco suggeriscono tre cose: 1. la recessione ha cominciato a mordere sul serio e ora i cittadini se ne rendono conto; 2. bisogna cambiare rapidamente la rotta economica del governo; 3. in queste condizioni non si può cambiare l'esecutivo e le elezioni sarebbero letteralmente un disastro. Chi ha idee migliori si faccia avanti, ma se ne assuma anche la responsabilità di fronte al Paese.  

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