Sulle riforme la maggioranza non trova l'accordo
Anchese il vice capogruppo del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello ha assicurato che gli emendamenti annunciati dal Pdl sono «una variabile non una alternativa» al testo in discussione al Parlamento sul quale «non c'è dubbio che si andrà avanti». E entro la settimana dovrebbe essere depositato in Senato proprio il testo – annunciato da Angelino Alfano e da Berlusconi – sul presidenzialismo sl modello francese. La conferma che esistono posizioni ancora profondamente diverse è arrivata da un incontro ieri a Milano sulla legge elettorale con i responsabili delle Riforme di Udc, Pdl e Pd: Pierluigi Mantini, Gaetano Quagliarello e Luciano Violante. Per quest'ultimo, ad esempio, i tempi per il semipresidenzialismo sono stretti, considerando che vanno fatti altri provvedimenti «di sostegno»: dalla legge sul conflitto d'interessi (che secondo l'ex presidente della Camera va comunque fatta perché l'attuale «è vergognosa», a quella sul finanziamento della campagna elettorale. «Abbiamo pochissimo tempo davanti» ha spiegato, rilanciando sulla legge elettorale da fare «subito». Posizione diversa quella di Gaetano Quagliariello, per il quale «i tempi ci sono». Inoltre fare una legge elettorale senza il semipresidenzialismo, ha spiegato, non «costituisce un argine alla crisi dei partiti che c'è in Europa». «Con il solo doppio turno - ha proseguito - rischia di esserci una linea Maginot non una diga insuperabile». In realtà anche Mantini ha visto negli emendamenti che il Pdl vuole presentare il pericolo di ritardare i tempi, rischio condiviso anche da Violante che ha preferito evitare commenti sugli emendamenti del Pdl che aspetta di leggere. Nessuno però vuole assumersi la responsabilità di mandare all'aria il tavolo delle riforme «Il Paese - ha sottolineato il senatore Giuseppe Valditara di Futuro e Libertà - ha bisogno di ricomporre il quadro dei moderati di centrodestra e centrosinistra per tagliare le estreme» e fare in questo modo le riforme. Ma proprio Gaetano Quagliariello ha voluto rassicurare tutti sulla volontà del Pdl: «Non abbiamo alzato l'asticella per passarci sotto – ha concluso – non vogliamo lasciare le cose come sono».