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Fornero-Patroni Griffi duello sui licenziamenti

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Il ministro del Lavoro:stesse regole pubblico-privato. Poi negano la lite

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Laquestione è sempre quella dei licenziamenti nel pubblico impiego sui quali il collega della Pubblica Amministrazione non vuole sentire ragioni. Ma soprattutto non intende sopportare quelle che considera invasioni di campo. Così ieri comunicando che la delega sulla riforma del lavoro è sostanzialmente pronta, ha precisato che «non conterrà una disposizione specifica sui licenziamenti disciplinari dei dipendenti pubblici, ma si rimetterà al Parlamento». E per le Camere, sciogliere questo nodo «non sarà semplicissimo» perchè bisogna definire la «responsabilità dei dirigenti per il pagamento degli eventuali indennizzi». A stretto giro è arrivata la replica del ministro del Lavoro. «Non mi si dica che voglio libertà di licenziare i lavoratori del pubblico impiego. Ciò che auspico è la parità di trattamento tra lavoratori pubblici e privati, tenuto conto delle specificità del settore statale, il che non si traduce necessariamente nella libertà di licenziamento». Poi a rimarcare che non si tratta di un'ingerenza su una questione di pertinenza del collega Patroni Griffi, ha ricordato che è coerente con il suo «mandato», in quanto anche ministro delle Pari Opportunità. Il che non riguarda «solo uomini e donne ma anche lavoratori pubblici e privati». In serata a placare le voci di uno scontro nel governo, è arrivata una nota congiunta dei due ministri nella quale si dice che «anche nella P.a. i licenziamenti sono una sanzione e possono essere un deterrente. Dunque sono uno strumento, non l'unico». Fornero e Patroni Griffi sottolineano che «obiettivo della delega è migliorare la Pubblica Amministrazione, renderla più efficiente, aumentare la sua produttività e fare in modo che sia più trasparente». Fornero ha quindi difeso le scelte compiute, dalla riforma della previdenza a quella del lavoro. Ai disoccupati che protestavano davanti al Centro per l'impiego della Provincia di Torino e che l'hanno contestata, ha replicato che «il governo sta cercando di risolvere i problemi, non di portare alla fame la gente». Sui licenziamenti il ministro Fornero non se la deve vedere solo con Patroni Griffi. Levata di scudi anche dalla Cgil che parla di «comportamento irresponsabile». «L'art 18 - arringa il numero uno della Fp-Cgil, Rossana Dettori - è valido per tutti ma non può essere applicato a tutti allo stesso modo. Quello del ministro è un modo populista e semplicistico di mettere gli uni contro gli altri». Quanto all'atteggiamento sulle pari opportunità «ha prodotto solo risultati modesti o simbolici, come i tre giorni di congedo di paternità, e in alcuni casi persino controproducenti». Pertanto, attacca il sindacalista, «non strumentalizzi le pari opportunità per attaccare i lavoratori dei servizi pubblici». La Cisl invece chiede al ministro di occuparsi del rinnovo dei contratti per il pubblico impiego. «Si fatica a considerare il licenziamento come opportunità» hanno ironizzato i segretari generali di Cisl Funzione pubblica e la Cisl Scuola, Giovanni Faverin e Francesco Scrima, rispetto alla sottolineatura della Fornero che ha rimarcato di essere anche ministro delle Pari opportunità. «È del tutto fori luogo ostinarsi a chiedere regole che già ci sono alimentando la falsa idea di un settore pubblico iperprotetto». Si è fatto sentire anche il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina. «Il governo farebbe bene a evitare gli scontri e ad avere una posizione unitaria».

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