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Stravincono i maroniani. Bossi: «Io non vado in pensione»

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Perlui hanno votato in 403, il 74%. Cifre che segnano una volontà di partecipazione pur in un periodo di crisi, in cui tutti, nel Carroccio, si affannano ogni giorno a invocare l'unità del movimento come garanzia di sopravvivenza. Ma le difficoltà non sono archiviate, come dimostrano i fischi a Cesarino Monti, unico sfidante di Salvini che ha raccolto 129 voti. «O uniti o è la fine», ha sentenziato Roberto Maroni. E Umberto Bossi, subito dopo di lui, ha vestito i panni del mediatore parlando dei suoi uomini e degli sforzi che li attendono: «Li ho allevati bene, anche Maroni è una mia creatura». Poi però ha avvisato tutti che «è vietato andare in pensione per chi ha dimostrato capacità». E questo vale anche per lui. Di lavoro da fare ce n'è molto, per recuperare voti e fiducia. L'obiettivo del Carroccio è tornare «il primo partito del Nord» entro le politiche del 2013. Di alleanze per ora Maroni non vuol parlare, adesso è dentro la Lega che si attendono atti concreti di rinnovamento, parola simbolo del dopo bufera giudiziaria. L'elezione del maroniano Salvini era scontata, benché il clima del PalaCreberg e il botta e risposta con Cesarino Monti (arrivato a parlare di boicottaggio nei suoi confronti) abbia rivelato anche malumori. Salvini, appena eletto, ha cercato di rassicurare dicendo che nel Carroccio «ci sarà spazio per tanta gente. Non mi interessa chi ha votato chi». Per dimostrarlo, ha ringraziato sia Bossi sia Maroni. I nemici sono fuori, adesso. Non solo lo «Stato centralista che ci manda i magistrati», per dirla con le parole di Bossi, ma a quanto pare anche Formigoni, alleato presidente della Regione. «Non so cosa succederà in Lombardia», ha detto Salvini applaudito quando ha suggerito che «magari» il governatore dovrebbe lasciare l'Expo, di cui è commissario, e «non andare in vacanza in luoghi esotici». Non è del resto un mistero che la Lega punti al tris di Regioni, aggiungendo la guida della Lombardia a quelle di Piemonte e Veneto. Proprio qui, in Veneto, fra l'altro, oggi il congresso della Liga eleggerà il nuvo segretario: la sfida è fra Flavio Tosi, il favorito, e Massimo Bitonci: altro passaggio importante sulla strada del federale.

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