Le Frecce tricolori restano a terra
Nellanota si precisa che la decisione è stata presa in «pieno accordo» con il governo Monti e i presidenti delle Camere, considerando un dovere della Repubblica non venir meno alla celebrazione della propria ricorrenza fondativa. Lo ha reso noto il Quirinale, al termine dell'incontro fra il presidente Napolitano, Schifani, Fini e Monti, presente il sottosegretario Catricalà. Il vertice, durato un'ora e mezza ha riaffermato il «massimo impegno delle forze dello Stato e della più ampia solidarietà nazionale per un'efficace risposta a bisogni acuti di assistenza e a prospettive di rapida ricostruzione». Ma in serata il ministro della Difesa Di Paola ha annunciato un ulteriore taglio del 20% alla parata: «La Festa della Repubblica, come ci ricorda il Capo dello Stato è la festa di un popolo, del nostro popolo. E quest'anno il popolo italiano rende omaggio alle comunità colpite dal sisma - ha detto - È per queste ragioni che viene confermata. I simboli di un Paese non possono e non debbono piegarsi di fronte alle avversità di qualunque tipo. E la Festa della Repubblica rappresenta, con il tricolore, uno dei simboli più alti e nobili del Paese». Tuttavia la cerimonia «è stata ulteriormente improntata alla sobrietà. Non sfileranno mezzi, non sfileranno cavalli, le Frecce tricolore rimarranno negli hangar». La decisione del Colle non ha messo fine alle polemiche alimentate dalla Rete che ha fatto da cassa di risonanza al popolo della «No parata». Una battaglia nata più dal ideologia anti militarista che dall'effettivo risparmio. Infatti, a due giorni dalla parata il risparmio sarebbe stato minimo e le spese fin qui sostenute: montaggio tribune e trasferimento dei militari. Le parole del presidente hanno trovato il sostegno bipartisan. Voci contrarie ancora dal web e dalla sinistra. Il governatore della Puglia, Vendola, ha ribadito la sua posizione: «Sono stato educato al rispetto delle Istituzioni, ma devo dire che questa volta non riesco proprio a condividere la scelta di confermare la parata militare, di confermare una manifestazione che stride terribilmente con il sentimento di dolore e di lutto che avvolge il Paese intero». Stesso tono dagli esponenti del Pdci. Così sale anche la tensione per sabato. Polizia e carabinieri erano già in allerta per la contromanifestazione annunciata a Roma del movimento «La Repubblica siamo noi» che ora ha scelto altri due slogan: «Lasciamoli soli» e «Blocchiamo la parata». E si profila una forte partecipazione al corteo dei forum italiani dei movimenti per l'acqua pubblica, i promotori del referendum vittorioso dell'anno scorso, che chiamano alla partecipazione proprio per il 2 giugno, alle 15 da piazza della Repubblica a Roma. In contemporanea poi è prevista anche una manifestazione in favore della liberazione dei due marò detenuti in India.