Bondi il "tagliatore". Pronto il suo piano
Il piano dei tagli alle spese della pubblica amministrazione preparato da Enrico Bondi sta per arrivare. Ieri il commissario straordinario alla spending review ha presentato il suo progetto al Comitato interministeriale presieduto da Mario Monti, entro il 31 maggio i ministeri dovranno dare presentare le loro proposte e il 12 giugno il comitato si riunirà di nuovo per dare una veste definitiva al piano. L'obiettivo è noto: arrivare a un risparmio di 4,2 miliardi subito, su una «spesa aggredibile» complessiva di 100 miliardi. Un gettito immediato che servirà ad evitare che il governo debba ricorrere entro la fine dell'anno a un aumento di un punto dell'Iva. In questo mese e mezzo di incarico Enrico Bondi ha lavorato duro per capire dove si annidano gli sprechi nella pubblica amministrazione. Ha incontrato i ministri, ha ascoltato, è diventato lo spauracchio dei dirigenti che si sono trovati davanti alla promessa – fatta sempre con il sorriso sulle labbra e con una tranquillità inattaccabile – di vigorose sforbiciate ai budget delle amministrazioni. Ha letto carte, studiato faldoni, corretto chi gli presentava dati incompleti. E in più si è fatto aiutare anche dalle oltre 130 mila segnalazioni che cittadini e associazioni hanno inviato al sito del Governo per segnalare inefficienze e sprechi. Ora Bondi è pronto a presentare il più grosso piano di revisione della spesa pubblica che si sia mai visto in Italia. Dalle «forbici» del commissario straordinario non si salva nessuno e molto si concentrerà sulle società e sugli enti regionali e statali. Una miriade di associazioni, proliferate negli anni, spesso doppioni di altre già esistenti che hanno continuato a ricevere soldi. Aziende sparse in tutta Italia, dalla Società di gestione dell'aeroporto di Cuneo all'Istituto per le piante da legno e l'ambiente della Regione Piemonte, dalla So.re.sa campana, la società regionale per la sanità, all'aeroporto di Frosinone ad Altaroma e Lazioservice nel Lazio fino alla siciliana Sviluppo Italia o la calabra Società per lo stretto di Messina. Esempi su centinaia e sui quali Bondi sta ancora studiando. Nel frattempo la Consip, proprio per contenere le spese, ha aggiudicato la gara per l'attivazione di una convenzione relativa all'affidamento dei servizi di «facility management» (manutenzione, pulizia, reception, facchinaggio, etc) che farà risparmiare alle amministrazioni circa 381 milioni di euro l'anno. Ma i «cantieri» aperti per rivedere la spesa sono tanti. Primo fra tutti quello relativo alla Sanità dove si prevede un possibile risparmio di 97,6 miliardi sui 295,1 totali. Per quanto riguarda la Giustizia si pensa alla revisione delle circoscrizioni e a una riduzione degli uffici del giudice di pace, mentre per i tribunali la riforma allo studio riguarda la riduzione degli stessi, delle sedi distaccate e degli uffici di Procura. Mano pesante anche sulle consulenze: il ministero della Funzione pubblica ha istituito una task-force per il monitoraggio completo e l'obiettivo è un calo del 20% entro quest'anno. Risparmi anche per le auto blu (circa 350 milioni) e razionalizzazione degli spazi degli uffici della Pubblica amministrazione che porterà entro il 2015 minori spese per 56 milioni. Infine il Dipartimento del Turismo potrebbe essere accorpato al Dipartimento degli Affari regionali.