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"Primarie per entrare in lista"

Il segretario del Pdl Alfano

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O si cambia la legge elettorale oppure le liste dei candidati saranno fatte decidendo le posizioni con le primarie. Angelino Alfano lo ha annunciato ieri ai giovani «formattatori», i trentenni del Pdl riuniti a Pavia per discutere del nuovo partito. E il segretario, impegnato nei prossimi mesi proprio in un tentativo di svecchiamento della dirigenza del Popolo della Libertà, non sembra averli delusi. Anzi, li ha sorpresi, intervenendo di persona mentre era previsto solo un intervento su Skype: «Sono qui per vedervi in faccia» ha detto arrivando. Poi, in camicia bianca senza cravatta e maniche arrotolate, si è seduto in mezzo a loro e ha ascoltato. Le loro critiche e le loro proposte. E quando è toccato a lui parlare ha spiegato che l'idea del presidenzialismo serve a dare la possibilità di scegliere il rappresentante più alto della Repubblica non lasciando la decisione nelle mani dei partiti, ha promesso che la nuova classe dirigente dovrà essere selezionata in base al merito, ha chiesto al governo che l'Imu sia una tassa una tantum da togliere nel 2013 perché lo slogan del Pdl futuro sarà «meno tasse, meno debito, meno sprechi». Ieri è stata la giornata in cui il Pdl si è ritrovato nelle piazze di tutta Italia: a Pavia, città governata dal più giovane sindaco del partito, l'incontro dei «formattatori», caschetto giallo in testa sul modello dei grillini; a Roma, Firenze, Ascoli con lo slogan «Rifondiamo l'Italia» il movimento «Ripartiredazero.it» dell'ex ministro Giorgia Meloni. Tutti con lo stesso obiettivo: riconquistare i voti persi nell'ultimo anno e mezzo. «Dopo l'esito delle elezioni amministrative il Pdl deve saper ascoltare le proposte che arrivano dalla base», ha commentato il deputato Guido Crosetto, mentre Maria Stella Gelmini, su twitter ha «postato» tutto il suo entusiasmo: «"Formattiamo il Pdl", "Fuori", "Ripartire da zero". Tutte iniziative 100 per 100 Pdl! Nessun contrasto, massima coesione. Forza Pdl! Ce la faremo!». E proprio twitter è stato lo strumento più usato da chi ha partecipato ieri alle manifestazioni, dai deputati ai militanti. Anche questo un «salto» generazionale che avvicina il Pdl al Movimento di Grillo. Tanto che lo stesso Alfano ha affidato a un tweet il sospiro di sollievo a fine manifestazione: «Appena uscito da #formattiamoilpdl: alla grande! Abbiamo energia entusiasmo ed intelligenze per ripartire!». Ma all'inizio per il segretario «rompere» il muro di diffidenza con i giovani di Pavia non è stato facile. Perché prima di lui erano stati criticati i dirigenti del partito. «Girerò l'Italia per scoprire giovani talenti già eletti che possono far parte della nuova squadra del Pdl – ha spiegato – Sarò il talent scout di noi stessi perché sarebbe un delitto non dare a queste generazioni la palla per poter scendere in campo». «Sono convinto che questa legge elettorale verrà cambiata – ha aggiunto – Poi se non ce la faranno cambiare faremo le primarie all'interno del partito per decidere le posizioni nella lista». Infine la promessa che il quinto piano di via dell'Umiltà a Roma, dove si trova la sede del Pdl, «sarà messo a disposizione di "formattiamoilpdl" per la campagna elettorale 2013». E la necessità del rinnovamento è stato anche il refrain dell'intervento di Giorgia Meloni da piazza San Silvestro a Roma: «"Ripartiamodazero" vuol dire prima di tutto "zero politichese" e "zero nominati" per ripartire con i valori e le priorità che stanno a cuore all'elettorato del Pdl che ci sta mandando dei messaggi chiari: sono arrabbiati, altro che moderati, e vogliono che noi interpretiamo la loro rabbia. O lo facciamo, o siamo morti». Ma ieri non sono scesi in piazza solo i giovani del Pdl. A Milano si sono riuniti i «seniores», in una manifestazione organizzata dal Governatore lombardo Roberto Formigoni. E a loro è arrivato anche un messaggio di Silvio Berlusconi, preoccupato proprio che le manifestazioni potessero entrare in contrasto: «Dai Seniores mi aspetto un apporto di saggezza, pazienza e prudenza teso innanzitutto ad evitare che le energie degli azzurri vengano spese in contrasti interni».

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