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Fornero: licenziamento anche per gli statali

Il ministro del Lavoro Elsa Fornero

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Anche nella Pubblica Amministrazione si dovrebbe poter licenziare. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero getta il sasso e subito scatena un vespaio di polemiche a cominciare dal collega direttamente interessato, il ministro della Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi che le risponde a tono: «il tema è già previsto nel testo predisposto per la legge delega» ma «ritengo sia opportuno approfondire alcuni aspetti tecnici in Consiglio dei ministri». E sul tema del lavoro interviene anche il premier Mario Monti per rispondere a tono alle critiche della Confindustria: «è quasi normale che tutte le parti sociali abbiano trovato non ottimale la riforma del lavoro. Abbiamo seguito obiettivi le indicazioni di organismi, come l'Ocse e l'Fmi, che non hanno a cuore interessi di categoria ma interessi generali». Come dire: la stella polare del governo sono gli organismi internazinali non le parti sociali. Monti rivela che grazie a Napolitano l'Italia non ha fatto la fine della Grecia. «Non votare nel novembre 2011 è stata una saggia decisione del presidente». Poi sottolinea che la situazione era talmente grave che «a ottobre c'era il rischio di non pagare gli stipendi». «Anticipare il pareggio di bilancio al 2013 è una cosa che ho preso a nostro carico. Sarebbe stato terribile dire no». E proprio la difficile situazione del bilancio pubblico ha indotto il governo a decidere di ritirare Roma dalla candidatura alle Olimpiadi. «Avremmo sottoscritto un impegno finanziario in bianco». Sull'Iva il premier si augura di evitare l'aumento. Monti ha speso una parola anche sulla Fiat. «Le imprese «italiane devono restare in Italia non per senso del dovere, ma perchè l'Italia riesce a continuare ad esser un'attrattiva». E comunque «non possiamo sdegnarci se un'impresa lascia l'Italia». Il premier criticato anche la strategia europea sulla Grecia. «L'Europa ha sbagliato nel chiedere un aggiustamento troppo rapido» e poi si è detto certo che Atene «non uscirà dall'Euro». Quanto alla questione degli Eurobond, «li avremo, anche se non è questione di mesi». Infine ha riconosciuto che «Berlusconi aveva ragione in parte quando diceva che l'aumento dello spread non dipendeva da lui ma dal contesto europeo. Ma nei conti - rileva il premier - l'Italia era disallineata rispetto agli altri Paesi». E poi: «Bisogna fare le politiche giuste in casa ma se il contesto europeo crea preoccupazioni, non arriva il premio con il calo dello spread». Sia Monti che Fornero hanno scelto due platee giovanili. Il ministro, invitata a Torino dai giovani dell'Università, ha detto che la riforma va vista «nel suo complesso». «Il varo di una riforma del lavoro - ha osservato - è necessariamente un esercizio di equilibrio, in quanto coinvolge ampi strati di popolazione». Poi l'auspicio sugli statali: «Mi auguro che qualcosa di simile a quello che abbiamo fatto per i dipendenti privati sulla possibilità di licenziare sia inserito nella delega per i dipendenti pubblici». Che il tema sia sul tavolo lo ha confermato il ministro Balduzzi: la possibilità di licenziare anche nel settore pubblico «è materia di cui parleremo sicuramente domani e sicuramente in una delle prossime riunioni del consiglio dei ministri». Diretto, forse pensando a Squinzi, il presidente del Consiglio, intervenuto al Forum dei giovani, a Roma: «È quasi normale che tutte le parti sociali abbiano trovato non ottimale la riforma del lavoro. Abbiamo seguito le indicazioni di organismi, come l'Ocse e l'Fmi, che non hanno a cuore interessi di categoria ma interessi generali». Entrambi hanno poi sostenuto che i beneficiari della riforma saranno proprio i giovani.

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