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Profumo chiede più politica Ma non quella di Montezemolo

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Cosìha detto ieri ospite di «In mezz'ora» di Lucia Annunziata. Una tesi interessante da parte di un manager che alla guida di Unicredit ha costruito profitti sulla finanza speculativa. E dunque sulla «carta» e sul «rischio» che ha posto le basi per la crisi depressiva che oggi attanaglia l'economia mondiale. Sono stati i grandi banchieri, e tale è anche Profumo a mettersi sempre di traverso a regole e norme, dunque alla politica in ultima analisi per delimitare i pericoli della speculazioni. Ma tant'è. Le conversioni sono sempre ben accette. Così il Profumo politico ha anche messo i puntini sulle «i» sul tipo di politica che vorrebbe vedere suprema nel Paese. Non sicuramente quella di Montezemolo, in forte avvicinamento al centro destra. «Le discese in campo - ha detto riferendosi a una domanda su Luca di Montezemolo - mi danno abbastanza fastidio in generale e soprattutto ho una profonda convinzione: il nostro mondo, quello della società civile, economica, non è stato molto meglio di quello politico. Quindi non mi piace molto discutere i singoli leader o soggetti che possono arrivare dall'esterno con l'idea di essere i nuovi leader di un sistema». Profumo ha poi parlato dei temi economici e lanciato un avvertimento: «L'euro è a rischio. La crisi greca non l'abbiamo affrontata per tempo. Credo che le possibilità che la Grecia esca sono al 50%. Se succedesse si dovrebbe salvare chi ha avviato dei piani di risanamento vero, come Portogallo, Spagna e Italia alzando i livelli di protezione. Gli strumenti per farlo sono due: comprare i loro titoli di Stato e che Bce immetta nuovi capitali. I tedeschi devono sentire». Il presidente Mps ha spiegato che «quanto sta accadendo in Grecia dove i risparmiatori stanno ritirando i soldi dalle banche, non si sta verificando in Italia».

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