Presidenzialismo Pdl in pressing
La Russa: «Facciamo chiarezza sui tempi. È una proposta seria»
Simuove su queste tre strade la strategia di Angelino Alfano, reduce dall'incontro di sabato con i trentenni «formattatori» del Pdl a Pavia nel quale ha ricevuto critiche ma anche incoraggiamenti. E proprio il ritorno a una politica fatta sul territorio è quello che più sembra interessare ora il partito di Berlusconi per recuperare i voti persi nell'ultimo anno e mezzo. Per questo si stanno moltiplicando le manifestazioni nelle piazze cittadine. Come quella che Ignazio La Russa ha organizzato per sabato prossimo, giorno della festa della Repubblica, a favore dei nostri due marò detenuti in India. Sul versante più strettamente politico aumentano invece le pressioni sul leader dell'Udc perché entri in un nuovo grande contenitore dei Moderati. Ma Pier Ferdinando Casini per il momento glissa, si nasconde, non vuole impegnarsi. Anche perché su di lui è in pressing l'ala moderata del Pd che di un'alleanza tutta sbilanciata a sinistra con Idv e Sel non ne vuole sapere. Così il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto spinge Alfano ad accelerare la proposta di riunire tutti i partiti del centrodestra in una Federazione. «Emerge fortissima la tendenza a dar vita ad una alleanza, per alcuni addirittura ad una lista unica fra il Pd, la Sel e l'Italia dei Valori – spiega – Come uno schieramento di questo tipo potrà governare l'Italia è un problema assai serio, ma così andrà a a finire se le forze moderate e riformiste non troveranno ragioni di unità politica e programmatica. Casini e l'Udc non possono far finta che questo problema non esiste, così come Luca di Montezemolo se decide di scendere in politica. Ma questo è un problema fondamentale anche per il Pdl: Angelino Alfano deve svolgere il ruolo politico del "federatore" di tutta l'area del centrodestra a nome del Pdl con un mandato pieno ed un ruolo fondamentale». Ignazio La Russa insiste invece sulla proposta del presidenzialismo per «stanare» centrosinistra e Terzo Polo sulle riforme: dobbiamo vederci, spiega, «per fare verità sui tempi e finirla di dire che la nostra è una proposta per non fare niente. Quella di Alfano e Berlusconi è qualcosa su cui si può essere d'accordo o no, ma ha il merito di trasformare un dibattito fumoso in un dato concreto».