"Le spie in azione sono almeno venti"
Una vera tempesta quella che si sta abbattendo in Vaticano in queste ore. A testimoniarlo anche le parole del Santo Padre che ieri nel corso dell'udienza in piazza San Pietro ha citato un passo del Vangelo: «Cadde la pioggia,strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa,ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia». Ma stavolta è un terremoto e la stabilità di quella roccia è messa a dura prova. A finire nel carcere del Vaticano è stato il maggiordomo di Benedetto XVI accusato di essere il «corvo» per aver sottratto importanti documenti riservati. Sono in tanti a pensare che Paolo Gabriele sia solo un capro espiatorio soprattutto se torniamo indietro di qualche mese, a febbraio 2012 quando scoppiò il caso «Vatileaks». Gianluigi Nuzzi, autore del libro «Sua Santità» nel corso della trasmissione «Gli Intoccabili» su «La 7», aveva mandato in onda le confessioni di uno dei «corvi» del Vaticano. Il profilo non era certo quello di Paolo Gabriele. Ma cerchiamo di ricostruire quel servizio per cercare di capire ciò che sta accadendo in queste ore. La figura del «corvo» che ha parlato in Tv: un cattolico frequentatore della Chiesa, da vent'anni nella città del Vaticano. Profondo conoscitore del Vangelo. Sicuramente la parte più interessante dell'intervista è quando il «corvo» ha confessato che a voler far uscire fuori dalle mura Vaticane «calcolando i vari organismi sarebbero state almeno venti persone». È il 13 febbraio del 2012 quando un lampo squarcia il cielo già nuvoloso del Vaticano e il portavoce della Santa Sede Padre Lombardi è costretto ad annunciare alla stampa: «Oggi dobbiamo tenere i nervi saldi perché nessuno si può stupire di nulla. L'amministrazione americana ha avuto wikileaks ora il Vaticano ha i suoi «leaks» e cioè la fuga di documenti che tende a creare confusione e sconcerto e a facilitare una messa in cattiva luce del Vaticano e della Chiesa stessa. Quindi calma e sangue freddo e molto uso della ragione,cosa che non tutti i media tendono a fare». Un boato che si è fatto sentire in tutto il mondo. Quei documenti scottanti e quei conti che per anni non sono tornati e che Monsignor Viganò aveva riportato in attivo da meno otto milioni di euro a più venti. E proprio il primo ad essere cacciato nel febbraio 2012 è stato Monsignor Viganò. Una bomba ormai innescata e il timer ha continuato a scandire il tempo fino all'altro giorno quando il caso si è riaperto con il nuovo boato. Ed ecco quindi l'identikit dei corvi fornito proprio durante la trasmissone di Nuzzi. «Sono persone che hanno avuto un rigurgito un gesto di rabbia; c'è una sorta di omertà che non fa emergere mai la verità delle cose non tanto per lotte di potere quanto per paura. Il nostro è un Paese dove si può entrare e fare una strage e andarsene indisturbati e dopo 24 ore nessuno può mettere bocca su quello che è successo. Sparisce una ragazzina e per trent'anni non si riesce a trovare una persona sola che dica qualcosa su come può essere andata». Ci si chiede allora il perché di questa fuga di notizie e se questo in qualche maniera possa danneggiare la Chiesa. Anche in questo caso la verità di chi ha collaborato a far uscire quei documenti: «Si sta facendo sempre più strada l'idea che la Chiesa è un'altra cosa. Il Vaticano è una struttura che permette l'azione della Santa Sede nel mondo. Ci educano a scindere le due cose e quando si accusa il Vaticano certo non si accusa la Chiesa. Sicuramente dà fastidio perché si ficca il naso nei propri panni sporchi. La gente esterna ha un disgusto per quello che avviene. Nessuno dice mai ciò che pensa veramente su quanto accade. C'è tanta falsità e ipocrisia. Questo è il regno dell'ipocrisia». Escluso categoricamente che il «corvo» abbia colpito per denaro: «inconcepibile una cosa del genere perché vorrebbe dire tradire ciò in cui si crede». Il caso Vatileaks che ha tenuto banco per diversi mesi sembrava ormai arenato come se qualcuno fosse riuscito a soffocarlo. Evidentemente non è stato possibile. La voglia di far emergere verità scottanti nel mondo e le lotte intestine sono sicuramente più forti. Resta solo da capire se questa volta, semmai ci fosse, emerga quella verità nascosta.