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Una marcia per la Orlandi

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Perchiedere «verità e giustizia» su un mistero che accompagna la storia italiana dal 22 giugno 1983 ed è letteralmente riesploso negli ultimi mesi sulla spinta delle iniziative promosse dai familiari, dell'opinione pubblica e delle novità arrivate dall'inchiesta. La marcia - che cade in un momento quanto mai critico per la Santa Sede, dopo l'arresto del presunto «corvo» e la sfiducia a Gotti Tedeschi, fino all'altro ieri presidente dello Ior - produce anche l'effetto di avvicinare storie lontane tra loro, cronologicamente e per contenuti, ma legate da un filo rosso: il Vaticano. Il punto di partenza sarà il Campidoglio, alle 9.30. Il punto d'arrivo piazza San Pietro, alle 12, per l'Angelus del Papa. Nella piazza che ospita i palazzi del Comune della Capitale l'iniziativa prenderà il via con un intervento del fratello di Emanuela, Pietro, che da tempo si batte per tenere i riflettori accesi sul caso. La sua idea di promuovere una petizione on line nell'ottobre scorso, ha funzionato un po' da detonatore e l'interesse tra la gente è cresciuto. In decine di migliaia hanno firmato l'appello, diretto al Papa, per chiedere che il Vaticano faccia luce sulla storia di una sua cittadina, figlia di un commesso pontificio, scomparsa nel giugno di 29 anni fa. E l'appello non è caduto nel nulla, perché mai come negli ultimi tempi da parte della Santa Sede sono arrivati segnali di collaborazione.

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