Monti contestato dalla Lega a Bergamo

Il presidente del Consiglio, Mario Monti, è stato contestato a Bergamo da un gruppo di alcuni manifestanti che lo ha fischiato durante il suo intervento per il giuramento degli allievi ufficiali della Guardia di finanza. Costretto più volte ad alzare il tono di voce per farsi sentire dalla platea, il premier ha detto, rivolto ai finanzieri, che li accomuna il "vincolo a proteggere e promuovere l'interesse di tutti, anche di coloro che non hanno la possibilità e la forza di far sentire la propria voce. E' questa la missione più alta". Monti è stato comunque applaudito dalla maggior parte della folla presente. Un piccolo aereo con uno striscione con scritto "Basta Monti, basta tasse" firmato "Lega Nord" ha sorvolato poi piazza Vittorio Veneto, dove il premier stava parlando. Durante il suo intervento, con parole che sembravano rivolte ai contestatori, Monti ha ricordato che la crisi economica internazionale "viene da lontano" e occorre "meditare, non cercare distrazioni nel vociare". In un altro passaggio il premier ha ricordato che "la lotta all'evasione fiscale non si fa con parole vacue o gesti di protesta". Il presidente del Consiglio è stato contestato da alcuni manifestanti che sono riusciti ad avvicinarsi alle transenne poste in piazza Vittorio Veneto. "E' ora di finirla", "vai a casa", "marionetta" sono alcune delle frasi urlate dai contestatori che in precedenza lo hanno anche fischiato. Altri hanno esposto piccoli cartelli con le scritte "Mettete le bombe per fermare il dissenso", "ABAB" e "MARIO NETTA". Un gruppo molto più numeroso di manifestanti, circa 200 secondo le forze dell'ordine, ha invece sfilato durante il giuramento per le strade di Bergamo ed è stato fermato alcune centinaia di metri prima dell'area dove è intervenuto il premier.