Orlando si riprende Palermo

Sbaraglia tutti, spacca coalizioni, mette all'angolo il Partito Democratico, sconfiggendo il suo candidato (Ferrandelli circa 28%), e porta a casa il 73% di consensi. E così, Leoluca Orlando, indosserà per la quarta volta la fascia tricolore. «È tornata la primavera», esordisce il neo sindaco, rimembrando il 1985, quando per la prima volta fu eletto sindaco con oltre il 72% di consensi. Subito sferra i primi colpi: «La mia elezione è uno schiaffo in faccia ai partiti, o lo capiscono o non vanno da nessuna parte». Come dire «a Palermo questo risultato fa nascere la Terza Repubblica, se mai c'è stata la Seconda», quindi, «i partiti devono capire che hanno fallito». È un Orlando più che furioso, davanti a cronisti e telecamere. Tira un colpo dopo l'altro: «Da queste elezioni il Pd esce frantumato e il partito di Vendola è inesistente». Più che sassolini, ha sassi da togliersi dalle scarpe: «Bersani e Vendola, non sono loro che dovevano decidere le sorti di Palermo e se continuano così non saranno loro a decidere le sorti del Paese». Un fiume in piena, il portavoce di Idv che non ha festeggiato la vittoria in ossequio alla vita spezzata di Brindisi e alle vittime del terremoto in Emilia, «lo faremo in un giorno ancora da concordare». Si è votato in 18 comuni, in Sicilia. E se il centrosinistra a Palermo, nonostante la guerra intestina, si gode la vittoria, ad Agrigento e Trapani (gli altri due comuni capoluogo chiamati alle urne) vince il centrodestra. Nella città dei Templi gli elettori confermano con il 74% circa Marco Zambuto, eletto 5 anni fa anche grazie al Pd, poi passato al Pdl e approdato all'Udc. Zambuto sconfigge Salvatore Pennica con il 26% circa di voti. Anche a Trapani la battaglia è all'interno del centrodestra. Diventa sindaco con il 54% di consensi Vito Damiano, generale dei carabinieri in pensione, sostenuto dal Pdl e da una lista del sindaco uscente Girolamo Fazio, mettendo alle corde Giuseppe Maurici che raccoglie il 46% di voti.