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Tutti in classe per Melissa

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L'Istituto professionale

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Gli abbracci, stretti, tra le lacrime, delle compagne di Melissa, per farsi forza le une con le altre. Gli striscioni per chiedere giustizia nei confronti di chi ha strappato una vita innocente ad un futuro ancora tutto da scrivere. La commozione e la paura, dopo le scene di barbara violenza a cui sono stati costretti ad assistere. Ma c'erano tutti, gli studenti dell'Istituto professionale «Francesca Morvillo Falcone» ieri mattina, quando alle 7.55 è suonata la campanella come un qualsiasi lunedì. Anche se in tutti c'era la consapevolezza che non era un lunedì come gli altri. «Certo, abbiamo paura dopo quello che è successo - racconta una ragazza - però era importante dare un segnale con la nostra presenza». Sulla facciata dell'edificio scolastico il Tricolore listato a lutto. Le lezioni continueranno nell'adiacente liceo scientifico «Majorana», fino a quando la magistratura non restituirà la «Morvillo» a insegnanti ed alunni. Sul banco vuoto di Melissa Bassi un mazzo di fiori e un orsacchiotto di peluche, con un biglietto: «Ciao Melissa, rimarrai sempre nei ricordi di chi ti ha amato. Ciao piccolo angelo, sorridi dal cielo». Ad accogliere gli studenti medici e psicologi, per assistere i ragazzi. Il primo atto di un lungo percorso che durerà l'intera estate è iniziato con una lunga seduta di «psicologia narrativà nell'aula magna, con il compito di preparare successivamente in aula un elaborato a piacere in ricordo di Melissa. Scritti, disegni, poesie, slogan finiranno poi in un "instant book" intitolato "La scuola in ricordo di Melissa" e stampato dallo stesso istituto, che sarà pubblicato sui siti delle due scuole e su quello del Miur. I ragazzi hanno avuto un primo incontro con il preside, Angelo Rampino, stilando un programma di attività didattiche per i prossimi giorni. Poi, accompagnati dai docenti, hanno raggiunto il «Majorana». «Non me l'aspettavo neppure io - ha detto il preside Rampino - i ragazzi hanno reagito e sono tornati a scuola. È questa la notizia più importante. I ragazzi piangevano ma hanno trovato la forza di tornare». Anche a Mesagne, il paese di Melissa, le scuole ieri mattina erano regolarmente aperte, nonostante il lutto cittadino in occasione dei funerali celebrati nel pomeriggio. «Questa guerra psicologica che è stata tentata nei confronti della scuola e del nostro paese non è riuscita» ha sottolineato il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo a margine di un evento per i 150 anni dell'Unità d'Italia ad Assisi. A Casamassima sorgerà anche la prima scuola intitolata a Melissa. Lo ha annunciato il presidente della Provincia di Bari, Schittulli, inaugurando il cantiere di un nuovo istituto professionale che sarà pronto in poco più di un anno. Gli studenti della «Morvillo» adesso sperano di riabbracciare quanto prima le altre ragazze rimaste ferite nell'attentato: Selena, la migliore amica di Melissa, Azzurra, Vittoria, Vanessa e sua sorella Veronica, la più grave. Le sue condizioni sono in lento miglioramento: il bollettino medico dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove è stata trasferita, conferma che la prognosi resta riservata ma Veronica «è in respiro spontaneo e continua la ventilazione non-invasiva. La paziente è vigile e collaborante. I parametri emodinamici sono stabili e gli scambi gassosi buoni». E sempre ieri, dopo i funerali di Melissa, il presidente del consiglio Mario Monti si è recato all'ospedale Perrino di Brindisi dove si è intrattenuto per alcuni minuti con i familiari delle quattro studentesse ricoverate. Monti non ha tuttavia parlato con le ragazze ferite, alle quali i medici cercano di evitare contatti con l'esterno per farle rimanere il più possibile tranquille.

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