Oggi l'ultimo saluto alla dolce Melissa
Èancora ricoverata in ospedale per lo choc subito dopo per la morte, tragica e assurda, della sua adorata Melissa. C'era invece il papà Mario ad assistere al rito concelebrato da don Luigi Ciotti, presidente nazionale dell'associazione «Libera», dal parroco mons. Angelo Argentiero e dal cappellano del carcere di Lecce don Raffaele Bruno. E intorno al suo dolore, al suo strazio, alle sue lacrime si è stretto tutto il paese di Mesagne e, idealmente, tutta l'Italia che vuole isolare l'autore (o gli autori) di un gesto così vile e brutale. «Tutti dobbiamo rompere l'omertà, i silenzi, le complicità, le zone grigie, le mezze scelte di chi tiene un piede da una parte ed uno dall'altra. Dobbiamo avere il coraggio delle nostre azioni. Il cuore ci deve dare la forza» ha detto nell'omelia don Ciotti, che al momento dello scambio della pace è sceso verso il banco in cui si trovava Mario Bassi, si è inginocchiato e lo ha abbracciato. In quell'abbraccio era rappresentata tutta la solidarietà dell'Italia sana, che si trova vicina alla famiglia Bassi e a quelle delle studentesse rimaste ferite nell'esplosione. Il presidente di «Libera» ha poi incontrato il padre di Melissa ma non ha voluto riferire nulla del loro colloquio: «Cosa ci siamo detti? Non posso dirlo. Ecco, vi dico solo questo: mi ha raccontato che il gatto cercava Melissa ovunque, in casa, e tutti se ne sono accorti». Mario Bassi, invece, al termine della Messa, si è allontanato senza voler parlare, chiuso nel suo dolore che tutti hanno rispettato. In chiesa c'erano famiglie, studenti e amici della ragazza uccisa. «Quella bambina - ha detto una donna uscendo in lacrime - è stata dilaniata, straziata, quando colpiscono i nostri giovani colpiscono la società futura. Per Mesagne questo è un dolore molto forte». Ma c'è la volontà ferma di reagire. Già ieri sera c'è stata un'apertura simbolica di molte scuole, non solo quella di Brindisi colpita dall'attentato. E messaggi forti sono arrivati dalla carovana della legalità che ieri ha fatto tappa proprio a Mesagne. Doveva essere un attestato di solidarietà al presidente dell'associazione antiracket, Fabio Marini, colpito da un attentato intimidatorio all'inizio di maggio, è diventato un appuntamento di portata ben più elevata. Che ha toccato l'apice nel lungo applauso della piazza per papà Mario e mamma Rita. «Noi non ci fermeremo» ha assicurato Alessandro Cobianchi, coordinatore della Carovana, brindisino di nascita, e lo ha detto guardando negli occhi i ragazzi che stringevano tra le mani uno striscione con su scritto il nome di Melissa. «Non abbiate paura e domani andate a scuola - ha chiesto agli studenti don Ciotti - La malattia da sconfiggere è l'indifferenza». «Domani - ha aggiunto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola - deve essere il giorno in cui bisogna pesare con attenzione le parole. Bisogna trovare le parole adeguate perchè una generazione elabori questo lutto». In serata, sempre a Mesagne, le parrocchie hanno organizzato una fiaccolata, con appuntamento sul sagrato della chiesa madre per «gridare il suo no ad ogni forma di violenza e celebrare insieme un momento di preghiera». Quella stessa chiesa madre in cui oggi alle 16.30 saranno celebrati i funerali di Melissa. Il presidente del consiglio Mario Monti ha anticipato il rientro dagli Stati Uniti e fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che se le condizioni logistiche lo consentiranno, il premier parteciperà alle esequie. Certa invece la presenza numerosa di studenti da Brindisi. Il sindaco Consales ha detto che le scuole saranno aperte ma ha messo a disposizione cinque pullman che partiranno alle 15 dall'area vicino al tribunale, non lontano dalla scuola Morvillo Falcone frequentata da Melissa. A Mesagne ieri sera il sindaco Scoditti ha fatto affiggere i manifesti con cui veniva proclamato il lutto cittadino in occasione del rito funebre. Al quale, tuttavia, quasi certamente non potrà partecipare la madre di Melissa. Chi ha potuto avvicinarla ha parlato di una donna distrutta dal dolore, che non tocca cibo e quasi non si regge in piedi. Difficilmente le sarà permesso di rinnovare il suo strazio davanti alla bara dell'adorata figlia.