Gli italiani non ci stanno più.

Lacompressione dei redditi e la richiesta di maggiore contribuzione da parte del governo Monti ha spinto gli italiani ad essere meno tolleranti nei confronti dei furbi concentrati in particolar modo tra gli operatori che lavorano nell'immobiliare, seguiti da medici e dentisti, con bar e ristoranti. Contro l'evasione giustamente ormai considerata un abominio i cittadini non si fermano più alla contestazione verbale ma segnalano online le manchevolezze dei commercianti e degli operatori più disonesti. Nel mirino finiscono tutti quei comportamenti quotidiani che scandiscono una giornata ordinaria e che tutti possono constatare giornalmente: dal caffè al bar alla cena al ristorante, passando per le prestazioni di dentisti, idraulici ed elettricisti. A tenere la contabilità delle segnalazioni è il sito evasori.info, i cui dati, rielaborati dall'Adnkronos, fotografano il fenomeno in tempo reale attraverso le denunce spontanee: alle 17 del 18 maggio sono 713.424 per un controvalore di oltre 101 milioni di euro. Un numero più che raddoppiato, oltre il 150% in più, da inizio anno: il 2 gennaio scorso erano 283.853 per oltre 46 milioni. I settori che conquistanto il maggior numero di segnalazioni sono i servizi finanziari e quelli immobiliari. Seguono a ruota medici e dentisti. Per questi chi denuncia spiega di interi piani tariffari possono essere declinati secondo il doppio binario: migliaia di euro con regolare fattura, oppure migliaia di euro, ma un po' di meno, con una qualche fattura ogni tanto. Altrettanto gettonati dal punto di vista delle smemoratezza nel rilasciare fatture e scontrini sono i bar e i ristoranti. Il caffè e cornetto, per iniziare la giornata, senza scontrino. E poi la pizzeria che scrive il conto a penna direttamente sulla tovaglia di carta o l'agriturismo che non registra gli ospiti, così può fare lo sconto. Ancora, e in questo caso le somme aumentano, ci sono i lavori di ristrutturazione di casa: l'impresa che entra per fare lavori edili o per posare gli impianti non gradisce assegni, solo contanti. Secondo la classifica i maggiori evasori risultano, nell'ordine: i servizi finanziari in provincia di Como, quelli immobiliari in provincia di Milano e di Roma, i medici e dentisti che operano nella provincia capitolina, i ristoratori milanesi i medici e dentisti in provincia di Napoli. Seguono i bar in provincia di Roma e quelli dell'area milnaese. Lo impongono i fornitori, è la giustificazione che ricorre. Ecco le somme evase per categoria, secondo le segnalazioni raccolte: medici e dentisti 8,9 milioni di euro, immobiliari 6,9 milioni, ristoranti 6,3 milioni, costruzione di edifici: 5,9 milioni, bar 5,5 milioni, servizi per la persona 4,9 milioni, studi legali, avvocati e notai 3,9 milioni, commercio ingrosso 3,9 milioni, rivenditori auto e moto 3,7 milioni, idraulici, elettricisti 3,3 milioni, commercio 2,9 milioni, alimentari, bevande e tabacco 2,8 milioni, sport e intrattenimento 2,4 milioni, servizi finanziari 2,1 milioni. Sono solo la punta di un iceberg di una base imponibile nascosta all'erario che secondo le stime varia tra i 100 e i 150 miliardi di euro. Recuperarne una gran parte è ormai un imperativo categorico.