Sulle riforme Re Giorgio avverte i partiti
Una riforma «essenziale», un impegno «assolutamente ineludibile». Il Capo dello Stato torna a spronare i partiti sulla riforma della legge elettorale. Per ridare ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti e cancellare una volta per tutte il Porcellum. Le sollecitazioni di Napolitano nascondono probabilmente anche il timore che la tanto sospirata riforma elettorale possa arenarsi. Eventualità non proprio scongiurata visto che dopo mesi di incontri si è quasi tornati al punto di partenza. La «bozza Violante» sembra essere stata accantonata. Pdl, Pd e Terzo Polo stanno cercando di rivedere le proprie strategie in vista delle elezioni politiche e hanno deciso di rinviare ogni confronto sui contenuti dopo il secondo turno delle Amministrative. Dopo il 21 maggio (probabilmente tra martedì e mercoledì) i «tecnici» dei partiti si rivedranno per fare il punto. Le idee divergono soprattutto nel Pdl, spaccato sull'ipotesi di inserire il doppio turno o di ritoccare il meccanismo attuale. Ma anche nel Pd il cantiere è aperto. Tanto che l'ex premier Romano Prodi ha rilanciato il dibattito a sinistra, bocciando il segretario Pier Luigi Bersani e il modello tedesco, che prevede il sistema proporzionale con soglia di sbarramento. Non sta meglio il Terzo Polo: l'Udc è proporzialista e favorevole al sistema tedesco mentre Fli preferisce il maggioritario. L'Idv, che ieri ha consegnato le 200 mila firme raccolte per la legge di iniziativa popolare contro il finanziamento pubblico ai partiti, pensa al Mattarellum. Dal canto suo, Giorgio Napolitano non ha perso tempo. Ha ribadito che esiste un pacchetto «limitato ma significativo» di riforme da fare. Il Capo dello Stato ha commentato con i cronisti un editoriale del costituzionalista Michele Ainis sul Corriere della Sera («Meglio poche cose che un altro rinvio») che, in sostanza, spiega che è meglio fare poche riforme ma farle. «Ainis ha scritto cose appropriate, decise, severe ma costruttive e - ha spiegato il Capo dello Stato - si riferiva espressamente a quel pacchetto di riforme, limitato ma significativo, di proposte di modifiche costituzionali già presentato». A questo punto il presidente auspica «un sollecito svolgimento di quell'iter parlamentare». Poi ha aggiunto, commentando la relazione del presidente della Consob, Giuseppe Vegas: «È stato un anno abbastanza brutto ma ci sono le condizioni per venirne fuori. Fiducia! Di "annus orribilis" ne ho visti più di uno nel corso della mia lunga esperienza. Certo è stato abbastanza brutto, quest'ultimo. Però ci sono le condizioni per venirne fuori». I partiti plaudono alle parole del Capo dello Stato e assicurano che la riforma elettorale si farà presto, anche se le perplessità non mancano.