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"Non ho mai letto quella mail"

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Il segretario del Pd Abruzzese Paolucci

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Un po' sembra voler cadere dalle nuove il segretario regionale abruzzese del Pd, Silvio Paolucci. Un po' tenta di svicolare dalla corripspondenza con Fli gettando ombre sugli ultimi anni di politica dell'antagonista elettorale di Massimo Cialente. Paolucci questo accordo siglato con Futuro e Libertà che sa tanto di voto di scambio? «Non c'è stato nessun accordo con Fli all'Aquila. Dove è possibile abbiamo cercato di stringere allenze. Sia con Fli sia con l'Udc in tutto Abruzzo. Con l'Udc era impossibile perché aveva stretto alleanza con De Matteis, abbiamo intavolato una trattativa con Fli. Che non è andata in porto. Mi sembra che tutte le forze politiche, qualunque dei candidati sindaci, cerchino di stringere alleanze elettorali. L'apparentamento con Fli non c'è stato, l'accordo non si è chiuso. Mi piacerebbe conoscere le discussioni tra gli altri condidati e le altre liste. Quanto sta emergendo mi sembra soltanto una turbativa a poche ore dal voto». Ma esistono documenti sottoscritti, accordi e promesse di incarichi ben retribuiti. «Da dove nasce questo protocollo? Personalmente ho fatto ragionamento di accordi con Daniele Toto. Non ho fatto accordi scritti». Ma c'è anche una mail di Massimo Cialente del 13 maggio indirizzata a Toto e a lei in cui chiede scusa per il mancato accordo e promette incarichi. «Non ho mai letto questa mail di Cialente, le condizioni dettate da Fli non sono state raccolte. Stiamo parlando del nulla. Nomi e cognomi per gli incarichi. Non conosco di chi parliamo. I confronti che faccio per gli accordi a livello regionale non prevedono nomi e cognomi delle singole realtà. Ci sono trattative continue. E quella firma in calce al «Protocollo di intesa per la rinascita dell'Aquila» accanto a quella di Daniele Toto? Può darsi che la firma sia falsa. Ho fatto diversi confronti, ma mai fatto cose specifiche su una realtà. L'Aquila compresa». Ma le promesse di Cialente, fino a due giorni fa, destano rabbia nella gente che sta aspettando la ricostruzione di una città distrutta dal terremoto. «La realtà dell'Aquila è un accordo con l'Idv, si è allargata la coalizione. Parliamo di un governo che è stato vicino alla gente, rispetto a chi voleva la zona franca per candidarsi a sindaco. Il più grande fallimento sul tema dello sviluppo è del governo regionale. L'elettorato lo ha già vagliato al prmo turno e spero accada anche al secondo. Poi gli assetti di governo li fanno tutte le coalizioni prima del voto. Le trattative vengono fatti a priori sia per i programmi sia per le poltrone, che per me vogliono dire assetti di governo. Non ho mai trattato di poltrone a società partecipate dal Comune, un segretario regionale quando parla di assetti di governo parla di assetti politici di giunta, non di quello che c'è dietro». Ma il Pd ha offerto poltrone retribuite. Cosa deve pensare un elettore? «Non si arriva a questo per avere qualche voto in più. La valutazione dell'elettore deve essere fatta su cinque anni di governo. Il cittadino ha di fronte cinque anni di governo da una parte e chi li ha imbrogliati sulla Zona franca, per fare un esempio, dall'altra. O un presidente di Regione, commissario della ricostruzione che ha fallito proprio sulla ricostruzione. A me sembra si voglia fare solo pettegolezzo per favorire il risultato. Una notizia su una non notizia, una discussione che non ha senso. Ripeto: con il Terzo Polo è in corso un dialogo costruttivo sull'idea di futuro che abbiamo dell'Abruzzo. È un dialogo aperto e alla luce del sole».

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