Altre minacce contro un dirigente Finmeccanica
Iltimore per altri attentati di stampo anarco-insurrezionalista è alto e dalla Liguria passa anche nella Capitale. A distanza di pochi giorni dall'attentato all'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, pure nel cuore di Roma arrivano i primi allarmi. Anche stavolta infatti è stato preso di mira un alto dirigente di Finmeccanica, che ieri mattina si è rivolto ai carabinieri della stazione di via Veneto, a Roma, per denunciare di aver subito negli ultimi giorni atti intimidatori. L'altro giorno, appena ha raggiunto a piedi la sua vettua, si è accorto che era stata danneggiata. Non si sarebbe trattato però di un semplice atto di vandalismo, poiché alcuni giorni prima lo stesso dirigente della società presa di mira aveva trovato sulla stessa vettura segni probabilmente riconducibili ad autonomia operaia, disegnati con un cacciavite o con una chiave. L'uomo non ha dunque esitato a presentare un esposto ai militari, ai quali avrebbe anche riferito che tipo di segni gli sono stati lasciati sulla carrozzeria. È il primo episodio di intimidazione ai danni di un dirigente di Finmeccanica nella Capitale a distanza di pochi giorni dalla gambizzazione di Adinolfi a Genova. Il clima che stanno respirando gli alti dipendenti dell'azienda di Stato è di ansia e preoccupazione. Proprio ieri, infatti, le misure di sicurezza sono state rinforzate a Genova dopo l'attentato all'ad di Ansaldo Nucleare e la rivendicazione della gambizzazione da parte della Fai-cellula Olga in cui si annunciavano altri atti terroristici. E sempre ieri mattina il Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, convocato dal prefetto a Genova, ha portato a stilare con l'aiuto del direttore della sicurezza di Finmeccanica una lista di dirigenti cui assicurare la tutela, lista che verrà consegnata al Viminale. Sarebbero quindici i capi di azienda di Finmeccanica che finiranno nell'elenco, coloro che saranno messi sotto osservazione per proteggere l'incolumità. Ma nella lista ci sarebbero anche altre cento persone che hanno avuto a che fare con l'Azienda, che non sono dipendenti di Finmeccanica ma che per motivi professionali, come i professori universitari, hanno avuto a che fare con i lavori della società. Roberto Adinolfi, secondo gli inquirenti, sarebbe stato scelto dai criminali perché era un obiettivo più facile da colpire rispetto ad altri dirigenti. E proprio nei confronti di quest'ultimi, l'intelligence adesso sta cercando di fare scudo per evitare che possano ripetersi attentati come quelli di Genova. L'attenzione è dunque alta anche nella Capitale dopo le minacce nel cuore della città.