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Preoccupa la sigla anarchica e la Cancellieri ammonisce «Situazione delicata anche per via della recessione economica»

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Questavolta la sigla anarchica preoccupa. In una circolare inviata ai prefetti e ai questori il Dipartimento di Pubblica sicurezza ha richiamato l'attenzione sulla necessità di dare ulteriore impulso all'attività investigativa e di incrementare quella di vigilanza in prossimità degli obiettivi ritenuti «sensibiliì, con speciale riguardo a quelli relativi al mondo economico, sociale e del lavoro. E nel frattempo, si valuta l'ipotesi rafforzare i servizi di scorta e tutela dopo la rivendicazione dell'attentato all'ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi. Guardia alzata è la parola d'ordine, in queste ore. Sono almeno cento le personalità che possono essere nel mirino degli emuli della lotta armata. Senza drammatizzare eccessivamente il rischio terrorismo, ma allo stesso tempo evitando di sottovalutare il problema. Le parole del ministro Cancellieri sui rischi di un'escalation terroristica, del resto, sono più che eloquenti. Il volantino di rivendicazione dell'agguato a Roberto Adinolfi, ad di Ansaldo Nucleare, non è considerato soltanto «attendibile» dagli inquirenti, ma contiene in sé l'annuncio di nuove, possibili azioni: altre sette, per altrettanti militanti in cella. Ecco perché è in atto in queste ore un serrato monitoraggio di tutte le posizioni personali riguardanti le persone o le categorie considerate «a rischio»: dirigenti di diversi settori industriali e aziendali (difesa, energia, infrastrutture strategiche, servizi di riscossione tributi), consulenti ed esperti del lavoro, esponenti politici che in qualche modo si sono esposti in questi ultimi tempi. Quindi, in questo week-end di lavoro per gli apparati di sicurezza, viene valutata l'opportunità di innalzare il livello di attenzione anche ricorrendo a un incremento dei servizi di tutela e di scorta. Come avvenuto negli ultimi anni, non si esclude l'impiego del personale delle forze armate in attività di sorveglianza a possibili «obiettivi sensibili» e in servizi di vigilanza a obiettivi fissi. Sull'utilizzo dei militari, comunque, nulla è stato ancora deciso e un eventuale via libera potrebbe giungere solo dopo una riunione del Comitato Nazionale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica. «La situazione è molto delicata anche perché legata a fenomeni di recessione e di difficoltà economica ma noi pensiamo che il Paese tenga. Riteniamo che possa tenere e tenga». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, a Torino. «Se area di consenso c'è - ha aggiunto - riteniamo sia molto circoscritta». «Non credo - ha puntualizzato - che nelle corde della popolazione ci sia consenso per queste cose e secondo me è molto importante che tutta la cittadinanza reagisca e prenda le distanze». Dopo l'attentato a Roberto Adinolfi il rischio di un'escalation esiste. A confermare che la gambizzazione dell'ad di Ansaldo Nucleare è un segnale da non sottovalutare non si è, dunque, sottratta la responsabile del Viminale. Che ha sottolineato: «Il rischio escalation esiste, è una situazione che richiede molto rigore. Molta attenzione, bisogna lavorare - ha detto la titolare del Viminale arrivando al Salone del Libro di Torino dove ha partecipato a un incontro su Falcone e Borsellino -. La rivendicazione della Fai è attendibile. Almeno abbiamo individuato la matrice e adesso bisogna lavorare». E pur escludendo per il momento collegamenti tra chi ha compiuto l'attentato ad Adinolfi con il movimento No Tav, ha ammesso che, tuttavia «sono tutti settori sensibili e in quanto tali i collegamenti possono esserci o crearsi facilmente». Parole che hanno trovato immediata condivisione nella collega della Giustizia, Paola Severino: «So quanto sia seria il ministro Cancellieri e quanto avrà pensato prima di rendere questa dichiarazioni e, quindi, sono preoccupata perché‚ considero questo suo timore estremamente serio». Comunque, Anna Maria Cancellieri si è detta fiduciosa sulla «tenuta» della società civile. «Non credo - ha osservato - ci sia area di consenso intorno a questi atti. Se c'è è limitato a un'area molto circoscritta. Non credo che nelle corde popolari ci sia consenso per queste cose». Però è certo che, come ha evidenziato il ministro per l'Integrazione, Andrea Riccardi, «si deve stare attenti perché la violenza può pescare in un clima di tensione». E una denuncia arriva da Felice Romano, segretario generale del Siulp: «Mentre cresce l'allarme terrorismo, mentre sale inesorabile la tensione sociale e il rischio di scontri di piazza, scende in modo inesorabile l'umore dei poliziotti e le scarse risorse che sono a loro disposizione per combattere la mafia, il terrorismo e l'illegalità». Infine, in segno di solidarietà nei confronti di Roberto Adinolfi, le istituzioni liguri a cominciare dalla Regione Liguria si uniranno giovedì prossimo in una manifestazione a Genova per respingere ogni attacco terroristico. Alla manifestazione, tra le altre sigle presenti, prenderà parte anche l'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo.

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