"La Lega non sosterrà i candidati del Pdl"

Nessun appoggio della Lega nei ballottaggi ai candidati del Pdl. Roberto Maroni ha smentito seccamente le parole del Governatore della Lombardia Roberto Formigoni che aveva parlato di un accordo tra i due partiti per sostenere gli esponenti del centrodestra. «La Segreteria Politica della Lega Nord – ha spiegato ieri in una nota – ha già deciso che non ci sarà nessun apparentamento formale e nessun appoggio a nessun candidato al ballottaggio, lasciando totale libertà di voto ai nostri elettori». Posizione che ribadisce anche il deputato leghista Gianpaolo Dozzo: «Nei comuni dove ci sono candidati al ballottaggio andremo da soli, non faremo alleanze. Ai candidati che hanno chiesto di fare alleanze abbiamo risposto di no. Al secondo turno diamo libertà agli elettori». Ed è su quella «libertà» che sperano i dirigenti del Pdl. Una fiducia nei confronti di chi ha votato il Carroccio e che al secondo turno, piuttosto che astenersi o far vincere la sinistra, potrebbe dare la preferenza al candidato del centrodestra. Anche perché la scelta di andare da soli non sembra aver premiato i leghisti. Come ha ribattuto ieri il Governatore della Lombardia a Roberto Maroni: «Non mi sembra che la decisione della Lega di andare da sola le abbia portato grande fortuna: hanno perso molto più di noi, se insistessero nel separarsi da noi ulteriormente non porterà fortuna. Ma ognuno è artefice del proprio destino». Per il momento l'unico leghista contento è Flavio Tosi che si è riconfermato sindaco di Verona. «Ho sentito Bossi l'altro ieri, lui mi ha fatto i complimenti per il brillante risultato delle elezioni», ha raccontato ieri ospite della trasmissione «Un Giorno da Pecora». Chi altro l'ha chiamata per le congratulazioni gli hanno chiesto i conduttori. «Anche qualcuno del centrosinistra, di cui non rivelerò però mai il nome». E Alfano? «No, credo che lui non sia stato particolarmente felice della mia vittoria». Bossi, non troppo tempo fa, la bollò negativamente definendola un fascista è stata l'ultima domanda. «Io non sono fascista – ha risposto scherzando Flavio Tosi – sono democristiano, sono un leghista democristiano». Intanto il Governatore del Veneto Luca Zaia, in un'intervista pubblicata oggi sul settimanale «Panorama» smentisce di essere candidato alla successione di Umberto Bossi, il quale, spiega «rimarrà sempre un padre nobile. Ma il Veneto ha bisogno di un governatore a tempo pieno»., Commentando i risultati delle amministrative e la tenuta della Lega in Veneto «grazie ai tombini», cioè «buona amministrazione e legame col territorio», Zaia riconosce che «senz'altro tra gli elettori di Beppe Grillo ci sono molti ex leghisti. Vent'anni fa eravamo noi a cacciare buoni e cattivi in nome del ricambio, oggi è Grillo».