Ingressi più flessibili nelle imprese
LaCommissione bilancio si riunirà martedì prossimo per dare il parere sulle coperture e avviare l'esame degli emendamenti. Sono circa 150 i sub-emendamenti presentati dai senatori alle 46 proposte di modifica formalizzati da governo e relatori. il Pdl ha sottoposto all'attenzione del ministro del Lavoro Fornero le sue richieste di integrazione della riforma e ha ottenuto parere positivo. vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. Innanzitutto il contratto a termine. È stata raddoppiata da 6 a 12 mesi la durata del primo contratto a termine per il quale non è necessaria la sussistenza di alcuna causale tipica. È stata inoltre ridotta fino a due terzi (da 90 a 30 giorni e da 60 a 20 giorni) la durata dei periodi di inibizione alla riassunzione del lavoratore a termine in un'ampia serie di situazioni organizzative. Queste vanno dalle start-up, al lancio prodotto o servizio, al cambiamento tecnologico, al rinnovo di commessa. In queste situazioni organizzative, l'impresa ha la possibilità, in alternativa alla «prova lunga» di un anno, di attivare contratti a termine senza vincolo di causale fino al 6% dell'organico. Altre integrazioni riguardano il lavoro stagionale. L'esenzione dal contributo dell'1,4% è stata estesa alle attività stagionali identificate come tali dalla contrattazione collettiva. Per i contratti di apprendistato è stabilito che l'obbligo di conferma del 50% degli apprendisti pregressi prima di assumerne di nuovi (introdotto a compensazione dell'incremento del 50% della percentuale di apprendisti assumibili rispetto alla forza occupata) non vale per le imprese di dimensione minore (meno di 9 addetti); e in ogni caso è sempre consentita l'assunzione di un nuovo apprendista. Nel caso del lavoro cosidetto intermittente, ovvero il lavoro a chiamata o job on call, viene ripristinato l'utilizzo di questo strumento contrattuale per i giovani (meno di 25 anni) e per gli anziani (più di 55) viene ripristinato il libero utilizzo di questo strumento contrattuale. Il Pdl ha definito una semplificazione delle modalità dell'obbligo di notifica stabilendo che è sufficiente un sms. Inoltre ha ridotto le circostanze (basta che la notizia giunga all'inizio di un ciclo integrato di prestazioni fino a 30 giorni). Ridotta infine l'entità delle sanzioni del 60%. Viene allargata la platea dei fornitori di lavoro occasionale. Incluse le categorie degli imprenditori commerciali e dei professionisti. Un capitolo riguarda le partite Iva. Le presunzioni sulla natura abusiva del rapporto professionale non si applicano in presenza di un profilo soggettivo del titolare connotato dalla significatività del percorso formativo o competenziale e dalla adeguatezza del reddito generato dal rapporto (almeno 1,25 volte il minimo previdenziale per il lavoro autonomo, e cioè circa 17.000 euro su base annua). Poi le stesse presunzioni non si applicano nei casi di operatori le cui attività professionale preveda per via normativa l'iscrizione a ordini, registri, albi o elenchi. È stato aumentato sia il dato remunerativo (all'80%), sia la durata (ora a 8 mesi) ed è stata introdotta la nozione di «postazione fissa». Una modifica rilevante riguarda la partecipazione. È stato recepito il testo elaborato in Senato che agevola normativamente e fiscalmente le esperienze volontarie di partecipazione dei lavoratori agli utili o al capitale delle imprese nonché di previsione nei modelli di governance di commissioni paritetiche e organismi misti. «Gli emendamenti concordati tra i relatori e il governo riconoscono e premiano l'impegno del Pdl per rafforzare la flessibilità in entrata, e cioè gli strumenti a disposizione delle imprese per produrre nuova occupazione» afferma il capogruppo del partito in Senato Maurizio Gasparri e ha sottolineato che «il contratto a termine è stato rimodellato sui migliori standard europei, consentendo alle imprese di assumere a termine senza obbligo di causale sino a dodici mesi». Quanto alla soluzione sulle partite Iva, «previene gli abusi e le frodi». Ieri è intervenuta anche il leader della Cgil, Susanna Camusso che ha chiesto al governo di «migliorare la riforma sugli ammortizzatori sociali e per il contrasto al precariato».