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Arriva il salario base ai cocopro e aiuti ai disoccupati

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Maanche allentamento della stretta sulle partita Iva e il primo passo, in salsa italiana, per consentire ai lavoratori di partecipare agli utili di impresa e cambiare così le relazioni industriali. Sono queste alcune delle novità principali alla riforma del mercato del lavoro messe nero su bianco dai relatori. Il pacchetto di modifiche, comprese quelle del governo, ammonta in tutto a 43 emendamenti che verranno votati a partire dalla prossima settimana. Pdl e Pd sanciscono così l'intesa e blindano la riforma Fornero. Il salario base per i cocopro viene individuato sulla base della media delle tariffe minime dei lavoratori autonomi e della media delle retribuzioni stabilite dai contratti collettivi. Inoltre si rafforza l'attuale una tantum per i parasubordinati. La misura è sperimentale, vale 3 anni. Ad esempio, chi ha lavorato 6 mesi potrà avere oltre 6 mila euro. Novità anche per le partite Iva. Quelle che hanno un reddito annuo lordo di almeno 18 mila euro sono considerate vere. Arrivano modifiche anche sul fronte dei criteri previsti dal ddl per stanare quelle false: la durata di collaborazione non deve superare otto mesi (6 nel ddl); il corrispettivo pagato non deve essere superiore dell'80% di quello di dipendenti e co.co.co (75% nel ddl); il lavoratore non deve avere una postazione «fissa» in azienda: non si può avere una scrivania insomma ma il telefono sì. Cambiano i contratti a tempo. La durata del primo contratto a termine, che può essere stipulato senza che siano specificati i requisiti per i quali viene richiesto (la causale), sale da sei mesi a un anno. Le pause obbligatorie fra uno e l'altro, per evitare che il rapporto diventi a tempo indeterminato, diminuiscono di un terzo rispetto a quanto previsto dal ddl. Ma non è tutto. I lavoratori potrebbero presto partecipare agli utili e al capitale delle imprese, ed essere anche componenti dei Consigli di sorveglianza. Il governo è delegato a legiferare in materia entro nove mesi. N. P.

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