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La crisi non colpisce Confcooperative: +13% di occupati

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Meglioancora hanno fatto le 20.500 imprese aderenti a Confcooperative, con un balzo di occupati del 13,4%, passando da 480mila a 544mila unità. E cresce anche l'export: +26,3%, a 4,8 miliardi nel 2012 rispetto ai 3,8 miliardi del 2007. Numeri che, presentati dal vicepresidente Carlo Mitra in apertura della 38/a assemblea annuale della Confederazione, non sono sfuggiti al ministro dello Sviluppo Corrado Passera: «Se tutta Italia facesse le vostre performance non ci sarebbe stato bisogno del governo d'emergenza». Assente per malattia il presidente Luigi Marino (presidente anche dell'Alleanza delle cooperative di cui Confcoop fa parte insieme a Legacoop e Agci), il vicepresidente in tema di riforma del lavoro, ha invitato a «chiudere velocemente la partita» e a valorizzare l'apprendistato, mentre sull'articolo 18 ha chiesto «un equilibrio più nitido ed evoluto». «Sono miopi quelle imprese che si illudono di trarne vantaggio dalla precarietà» ha detto Mitra. «Sottoscrivo 25 volte queste parole» gli ha fatto eco il ministro del Lavoro Elsa Fornero: «L'impatto sul lavoro è pesante ma non c'è ragione per fare le barricate contro la riforma, concordo sul fatto che va approvata in fretta». Adesso tuttavia «va liberato il potenziale di crescita del paese attraverso riforme strutturali, basta con l'andazzo del "paga Pantalone"», ha incalzato Confcooperative. «L'Italia ha addossato alla spesa pubblica le conseguenze delle riforme omesse - ha proseguito Mitra - e "paga Pantalone" è stata per lunghi anni non solo una battuta ma una politica. Lo svezzamento dalla spesa pubblica è tuttora lento e riluttante». Non poteva mancare un accenno al dramma dei mancati paganti. Le imprese stanno ancora aspettando 100 miliardi dalla Pubbli Amministrazione: «Non ci sono parole per stigmatizzare l'insostenibilità morale ed economica di questa situazione». Ma se in casa Confcooperative il lavoro c'è e il fatturato 2012 segna +4,1% (61,3 miliardi), è perché la linea seguita è sempre quella di «un utile in meno un occupato in più. Tra occupazione e redditività le cooperative hanno scelto il lavoro». Le cooperative tuttavia non sono invulnerabili, sentono pesantemente i segni della crisi, ma l'evasione fiscale non abita qui: appeno lo 0,22% è il peso delle coop sul mancato gettito. Eppure in tema di agevolazioni fiscali si è agito male e troppo: « Sulle coop gli interventi sono avvenuti senza logica, senza giustificazione giuridica, senza confronto». Tutti i temi e le proposte nella relazione avranno grande attenzione, ha assicurato il ministro Passera che ne ha sottolineato la forte valenza sociale.Pao. Bar.

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