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Tajani striglia le amministrazioni:recepite la direttiva Ue sui pagamenti

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Mala situazione potrebbe migliorare a breve. E' questo l'intento del vicepresidente della Commisione europea Antonio Tajani che ha inviato una lettera ai ministri competenti dell'Unione europea (per l'Italia a Corrado Passera) per sollecitare l'attuazione «immediata delle norme europee». La massa dei crediti accumulati è ingente. Tajani spiega che l'Europa sta attraversando una situazione di crisi economica che non ha precedenti caratterizzata da un alto tasso di mortalità delle imprese e dalla perdita di posti di lavoro. E fra le cause di questa difficoltà del sistema imprenditoriale, ci sono anche i ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione. Nella lettera Tajani chiede di recepire la direttiva europea sui termini dei pagamenti, prima del 16 marzo 2013. «Il tema è assolutamente prioritario, non si può più perdere tempo». Se gli Stati esigono rigore anche sul fronte fiscale, sottolinea Tajani, «dev'essere altrettanto doveroso per le pubbliche amministrazioni onorare i propri impegni: non adempiere all'obbligo di pagare tempestivamente vuol dire contribuire a una maggiore mortalità soprattutto delle piccole e medie imprese». «Le ragionerie - ha aggiunto Tajani - devono capire che l'economia reale viene prima delle esigenze contabili. Se non saremo ascoltati saremo costretti a far partire le procedure di infrazione nel momento in cui saranno scaduti i termini». Tajani ricorda che una direttiva entrata in vigore l'anno scorso impone l'obbligo per tutti gli enti pubblici di pagare entro trenta giorni, salvo limitate eccezioni. Problema dei crediti si somma quello della difficoltà di ottenere prestiti. «Le banche non si possono tenere i soldi in cassaforte» afferma Tajani. Prendendo spunto dal rapporto della Bce che segnala un ulteriore peggioramento per l'accesso al credito delle Pmi, Tajani ha annunciato che nei prossimi giorni assieme al Commissario per il mercato unico Michel Barnier invierà una lettera al presidente dell'Eba, Andrea Enria, «affinchè l'applicazione di Basilea III non sia perniciosa». Il rapporto della Bce secondo il vicepresidente della Commissione Ue «é un grido di allarme che chiede reazioni in tempi rapidi». Nella lettera all'Eba sarà chiesta una revisione dell'applicazione delle regole di Basilea III perché sia abbassato «dal 75% al 50% il tasso di rischio per le Pmi».

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