Pd mazzolato al Nord, Sel al Centrosud. La Lega arretra più di tutti
Èquanto emerge da un'analisi del voto amministrativo condotta dall'Istituto Cattaneo di Bologna. Consideriamo la situazione del Centro-sinistra: nelle 24 città analizzate dai ricercatori dell'Istituto Gianluca Passarelli e Andrea Pedrazzani, il centrosinistra ha perso circa 40.000 voti rispetto alle regionali del 2010, pari al 7 per cento dei propri voti del 2010. Tuttavia esistono forti differenze territoriali. Mentre al Nord perde circa un quinto dei suoi consensi, nella Zona rossa (Emilia, Toscana, Umbria, Marche) contiene le perdite in linea con la media nazionale, mentre al Centro-Sud avanza significativamente (+20mila voti). Per quanto riguarda i partiti, il Partito Democratico ha subito una contrazione pari al 29 per cento dell'elettorato che lo aveva scelto nel 2010 (pari a un decremento di 91.000 voti). Una perdita di consensi che si attesta attorno al 30 per cento nelle città del Nord (- 60.000 voti) e in quelle della Zona rossa (-19.000 voti), a fronte di una riduzione dei consensi del 20 per cento circa nei capoluoghi del Centro-Sud (-12.000 consensi). L'Italia dei Valori ha una perdita di 55.000 voti, omogeneamente distribuita in tutti i capoluoghi senza distinzione di area geografica, pari a oltre la metà del proprio elettorato (-58 per cento a livello nazionale). Si tratta di una delle formazioni politiche che hanno perduto più voti rispetto alle regionali del 2010. I partiti della sinistra (Sinistra Ecologia e Libertà e Federazione della Sinistra) perdono un sesto dei consensi ricevuti nel 2010 (-16 per cento, pari -12.000 voti), ma la loro prestazione è molto differenziata per ambito territoriale dei comuni al voto. Un crollo pari a quasi alla metà dei voti al Centro-Sud (-48 per cento) a fronte di una avanzata di circa il 7 per cento nel Nord e nella Zona rossa. E passiamo al Centro-destra: rispetto alle regionali del 2010, il centro-destra registra un forte calo su tutto il territorio. Le perdite riguardano soprattutto la Zona rossa (46.000 voti in meno) ed il Nord (123.000 voti in meno). Rispettivamente, -58 e -41 per cento. Quanto ai singoli partiti, il Popolo della Libertà perde 175.000 voti rispetto alle precedenti regionali. Se il calo riguarda soprattutto il Nord (-61 per cento, pari a - 101.000 voti) e la Zona rossa (-60 per cento, ossia -33.000 voti), nel Centro-Sud l'arretramento è comunque consistente (40 per cento in meno). La Lega Nord è il partito che, in percentuale, arretra più di tutti (-67 per cento). Le sue perdite sono molto forti nelle città del Nord, ma sono ancora più consistenti nella Zona rossa, con una perdita di quasi l'80 per cento dei voti conquistati nel 2010. L'Unione di Centro tutto sommato tiene, contenendo le perdite al 6,5 per cento a livello nazionale rispetto alle regionali del 2010. Questo dato nasconde però dinamiche differenziate a livello territoriale. Il partito di Casini accusa forti perdite nelle città del Nord (-44 per cento circa), mentre guadagna consensi nella Zona rossa (+13 per cento) e soprattutto nel Centro-Sud (più 32 per cento). La versione del Carroccio non s'è fatta attendere: «L'unico crollo di queste elezioni lo registriamo sulla credibilità dell'Istituto Cattaneo» perchè «in Piemonte la Lega tiene bene» hanno replicato il deputato della Lega Nord Davide Cavallotto. «Dalla nostra analisi, basata su dati effettivi - spiega - la Lega in Piemonte tiene ovunque rispetto alle Comunali di cinque anni fa e addirittura in alcune zone i nostri candidati sfondano con ottimi risultati come nei Comuni della Valsesia. E anche nei Comuni più grandi, come Cuneo la nostra corsa in solitaria è stata apprezzata».