Mozzo tradisce Calderoli: eletto il carneade Pelliccioli
Dopovent'anni di sindaco leghista gli abitanti della cittadina alle porte di Bergamo hanno scelto come primo cittadino Paolo Pelliccioli, che fa capo alla lista civica «In Mozzo» sostenuta da partiti come Udc e Pd. Il primo ad essere stupito è proprio Pelliccioli, architetto di 40 anni che non vuole essere confuso con «l'antipolitica» dei grillini. «È stato un tifone - ha raccontato -. Pensavo di essere in vantaggio ma non così, al 51,3% contro il 29.Il momento storico è stato favorevole». Basta parlare con la gente per accorgersene. Sul risultato ha pesato la divisione della Lega, con alcuni ex assessori transfughi che hanno fatto una loro lista. Ma ha pesato, come un macigno, l'inchiesta sui fondi della Lega Nord, la laurea presa in Albania da Renzo Bossi. «I fatti di Bossi hanno contato - ha spiegato Carla, la titolare di Medolago, un negozio nel centro del paese che vende dai giornali alle scarpe - La storia del figlio non si pensava proprio». «L'affare del Bossi - ha aggiunto Paolo, pensionato che vive in zona - ha cambiato tutto. E anche quelle frasi lì, tipo facciamo da soli, non hanno pagato». I discorsi di gente che voleva un cambiamento a Mozzo si sentivano da un pò e la Lega ha cercato di rinnovarsi con nuovi candidati, ma non è bastato. Anzi, questo ha portato alla scissione. «Alla fine - ha sottolineato il candidato sindaco del Carroccio Alessandro Chiodelli - noi abbiamo ottenuto circa il 30% dei voti che è il risultato tradizionale per Mozzo». Lui sperava di vincere e ancora non pensa che gli scandali nazionali sull'uso dei fondi, incluso l'appartamento romano pagato a Calderoli abbiano avuto qualche peso. In paese l'ex ministro, però, si vede di rado. La sua casa è in collina. «Ci passiamo davanti per passeggiare - ha sottolineato Maria -. Lui l'abbiamo visto solo il giorno delle elezioni quando è venuto a votare». «Adesso bisogna vedere cosa fanno questi nuovi» dice «Va beh cambiare, ma così è tanto».