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"Monti si sente onnipotente Lavori e faccia meno battute"

Renato Brunetta

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«La parole di Monti sulle conseguenze umane della crisi da addebitare a chi ha portato l'economia in questo stato sono una castroneria». L'ex ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, oggi coordinatore dei dipartimenti del Pdl, non usa mezzi termini per qualificare le dichiarazioni del presidente del Consiglio. «Le sue parole sono il segno della stanchezza, del logoramento e anche dell'onnipotenza». Insomma la crisi continua e le energie scarseggiano. «Il mio consiglio al premier è molto semplice: parli di meno e si dedichi al lavoro». Un invito a controllare il livello di stress in una situazione che non sembra si stia risolvendo? «Certo. Il presidente del Consiglio si calmi. Si tranquillizzi. Pensi con maggiore vigore alla missione che gli è stata assegnata e che ha ancora davanti. E soprattutto non dimentichi che nel Paese esistono tante intelligenze oltre alla sua». Le parole del primo ministro sembrano rivolte a chi tra i partiti che lo sostengono in Parlamento sta criticando il suo operato. «Facciamo chiarezza. Nessuno ha mai pensato che questo esecutivo sia responsabile della crisi. Ma allo stesso tempo non è legittimato a pensare che l'attuale difficoltà sia colpa di chi lo ha preceduto». Secondo Monti Berlusconi ha una parte della colpa? «Ricordo che l'ex presidente del Consiglio ha varato manovre negli anni di governo per un importo di 265 miliardi di euro. Monti ne ha approvata una sola di 60 miliardi. Berlusconi ha chiesto sacrifici al Paese in nome del rigore e tenendo sempre i conti a posto». Insomma l'ex premier ha fatto la sua parte. Ma allora Monti con chi se la dovrebbe prendere? «Monti ha una sola responsabilità ed è quella di non aver insistito per il cambio della governance dell'Unione Europea. È in quella direzione che si deve spingere». Ha indicazioni da dargli? «Sa già cosa deve fare. Lo abbiamo scritto nelle risoluzioni al Documento economico e finanziario. Deve andare in Europa a battere i pugni per cambiare lo statuto della Bce, dandole gli stessi poteri delle altre banche centrali, e per realizzare in parallelo gli euro bond, gli stability bond, i project bond». Di fronte però ha una Germania recalcitrante ad allargare i cordoni della Borsa. «Anche lì deve battere i pugni sul tavolo per chiedere alla Germania, in parallelo all'approvazione del fiscal compact, un patto per la crescita che indichi la volontà strategica dell'Unione europea per l'euro nel lungo periodo. Nessuno nella maggioranza chiede meno rigore. Il presidente Monti non faccia finta di non capire». Non sembra un'impresa semplice. «Anche per questo gli consiglio di dimostrare di sapere fare bene il suo mestiere evitando commenti. E facendo meno battute. Insomma parli meno e si dedichi ai suoi impegni». I partiti continueranno a sostenerlo. Il premier ha spiegato ieri che il voto delle amministrative non avrà conseguenze sul suo esecutivo? «Non riconoscono grandi capacità politologiche a Monti. E nemmeno capacità divinatorie. Ripeto: parli meno e si concentri sul lavoro».

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