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Il successo del comico si ferma a Pistoia. Flop nel centro-sud

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Sì,perché nell'avanzata grillina che ha scosso i partiti tradizionali (salvo il Pd), fragili ed in profonda crisi di rappresentanza, un dato numerico fa effetto: al sud Italia il Movimento 5 Stelle del comico genovese prende pochi voti, nulla a che vedere con le doppie cifre ottenute al centro-nord. A L'Aquila, a Taranto, a Trani, a Lecce, a Frosinone, a Palermo, dall'Abruzzo alla Sicilia transitando per la Puglia, il grillismo non passa. Le ragioni fondamentali di questa linea gotica che stoppa Beppe Grillo al centronord sono da cercare, per prima cosa, nella natura stessa dell'antipolitica. La reazione al potere stanco della Casta e del sistema economico e finanziario che il Movimento 5 Stelle porta avanti è una reazione settentrionale per vocazione. Nel centro-nord, dove si vive meno di (e con la) politica, il vaffa al potere che non funziona diventa quasi fisiologico. Il leghismo ed il primo Silvio Berlusconi con Forza Italia avevano raccolto, nei primi anni Novanta, questa insofferenza ed oggi Grillo, sulle macerie del leghismo in crisi profonda ha raccolto consensi, rivelandosi nell'elettorato più di destra che di sinistra, contro tutte le previsioni degli studiosi di flussi elettorali. Nel Mezzogiorno dove lo Stato, il pubblico, la politica incarnano - storicamente - una vera e propria rete sociale per i cittadini, in una realtà che ha ben poche altre alternative, il vaffa al sistema diventa un esercizio assai più raro e difficile rispetto al nord. Intorno, infatti, le vie d'uscita sono davvero scarse. Poco lavoro, poca impresa, parecchia criminalità. Per questo nel Mezzogiorno l'antipolitica (le poche volte che c'è) non s'incanala nella forma verace del grillismo. C'è in tutto questo l'enorme disincanto del sud, avvezzo dai tempi dell'Unità d'Italia voluta dai piemontesi come espansione dello Stato sabaudo con annessioni al seguito, a fare i conti col Potere, a baciare la mano che non si può tagliare, a briganteggiare più che a far rivoluzioni. Il gattopardo del «tutto cambi perché nulla cambi» prevede infinite varianti ma non il vaffanculo. Soltanto le grandi ideologie sono riuscite a tenere uniti il nord e il sud Italia in una scelta politica nazionale (che fosse la Dc, il Pci o il Psi fa poca differenza) ma con la loro scomparsa e la crisi attuale dei partiti, la frammentazione è tornata ad essere uno dei mali italiani. Una classe politica consapevole e responsabile dovrebbe fare i conti con questo e trovare soluzioni. Perché l'Italia, in tempi di grave crisi economica, proprio da qui potrebbe ripartire. Quando al boom di Beppe Grillo in queste elezioni amministrative, il suo è indubbiamente un risultato eccezionale ma confinato al nord di Pistoia. Il che non è proprio un dettaglio.

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