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Adesso non potrà più soltanto protestare

Beppe Grillo

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Hanno ragione quei simpatizzanti che scrivono fieri sul blog di Beppe Grillo: non siamo l'antipolitica, siamo una nuova forza politica. Hanno ragione perché un movimento, o un partito, che elegge sindaci, che in molte realtà raccoglie più voti perfino del Pdl, che andrà ai ballottaggi, da oggi non potrà essere più considerato un fenomeno folkloristico. E non a caso la sfida ora è lanciata per le politiche. «Ci vediamo in Parlamento» è l'annuncio o la minaccia di Grillo. E c'è da giurare che sarà così con qualunque legge elettorale. Con l'attuale o con una nuova. Da oggi quel gruppo che ha fatto storcere il naso un po' a tutti, considerato con disprezzo antipolitica e un concentrato di rabbia e protesta senza proposta, entra di diritto nello scenario politico italiano. Il suo capo indiscusso, Beppe Grillo, non potrà essere considerato un comico con la vocazione del santone, ma un politico vero, capace di costruire una forza alternativa, di sfruttare nuovi mezzi di comunicazione, di aggregare cittadini, soprattutto giovani, lontani dai partiti tradizionali. I giudizi li danno solo gli elettori con il voto e quello strano movimento è la grande novità di questa tornata elettorale; da oggi sarà chiamato in tante importanti città a contribuire all'amministrazione. Dovrà proporre, contrastare, approvare. Sarà chiamato alla prova, come forza responsabile e non come movimento di protesta. Una sfida che ha dei rischi. È sicuramente più facile cavalcare il malessere, grazie anche all'oggettivo aiuto dei partiti tradizionali tremendamente lenti nel capire la società, incapaci di reagire alla crisi economica tanto da essere costretti ad affidarsi a dei tecnici non votati da nessun elettore. Incapaci di rinnovare la propria immagine e spesso travolti dagli scandali. Ci hanno provato tanto timidamente da essere presi in giro perfino da Mina, sì proprio la cantante, che ha ironizzato su questa volontà di rifarsi una verginità. In politica quando si crea un vuoto qualcuno lo ricopre. E il movimento 5 stelle lo fa fatto. Ha raccolto il consenso di quei cittadini che pur nauseati da scandali, finanziamento pubblico, incapacità, non hanno voluto abbandonarsi all'astensionismo, ma hanno voluto dare fiducia a una novità, a chi era fuori dai giochi. Anche l'autorevole Le Monde si era occupato dell'ex comico genovese scrivendo che il suo movimento è composto da persone con meno di 30 anni, che comunicano attraverso internet e che hanno come parole d'ordine trasparenza e onestà. Non solo protesta dunque. Nel blog in poche parole c'è il sogno che muove e che appassiona: l'idea che siano i popoli ad essere padroni del proprio destino, non le banche, lo spread e le agenzie di rating. E poi c'è il no alla Tav, ai grandi gruppi, il sì alla tutela dell'ambiente, a una politica che privilegi le energie rinnovabili. A un nuovo rapporto tra cittadini e istituzioni. Davide ha ucciso Golia, scrive un militante. Ma Davide dovrà misurarsi con le istituzioni. E i cittadini che hanno voluto dare fiducia Davide adesso lo attendono alla prova. Forse conviene alla stessa politica che la sfida riesca, perchè un fallimento deluderebbe quanti hanno visto in quel gruppo una forza di rinnovamento facendoli precipitare nel disinteresse e nell'astensione. Adesso per Grillo cominceranno i problemi. Su twitter esulta dicendo: a Comacchio siamo il primo partito. Ma i grillini si fanno sentire subito, partito è una parola proibita. Già, ma come chiamare una forza che in qualche comune sarà al governo e che in altre realtà avrà comunque un ruolo importante? La prova di maturità sarà qui. Passare dalla protesta al governo. Non sarà facile. Ma da oggi, Bersani, Alfano, Di Pietro, Maroni e Casini avranno un nuovo collega. Con lui dovranno fare i conti.

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