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I partiti verso il "sì" ai pm. Solo il Pdl resta garantista

Francesco Rutelli

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Luigi Lusi, adesso, rischia. Stando alle prime reazioni, infatti, saranno pochi i colleghi parlamentari disposti a difenderlo. Dal Pd all'Udc, passando per l'Idv ed alcuni settori di Fli, i partiti si schierano infatti per il sì alla richiesta dei magistrati, fatta eccezione per il Pdl che conferma la sua linea garantista. «Quando è in gioco la libertà di una persona, occorre prima leggere le carte» avverte Angelino Alfano. Il segretario del Pdl parla quando già si è fatto sentire Pier Ferdinando Casini che, senza giri di parole, annuncia che il responso dei centristi sarà con ogni probabilità, anzi «evidentemente», per il sì all'arresto. Certo, spiega, prima bisognerà valutare attentamente le carte dei magistrati ma, sembra dire Casini, difficilmente potranno emergere elementi in grado di ribaltare i giudizi maturati dai primi riscontri. Ed anche il Pd non vuole che vengano fatti sconti a nessuno. «Per noi un senatore è uguale a un cittadino» chiarisce Pier Luigi Bersani che ricorda: «Lusi è stato cancellato dagli iscritti al Pd e non fa più parte del nostro gruppo al Senato». Ed è netta la dichiarazione di voto dell'Idv: «Dall'inchiesta stanno emergendo accuse gravissime ed è doveroso consentire alla magistratura di fare il proprio dovere, per questo voteremo a favore» annuncia il capogruppo in Senato Felice Belisario. Certo il primo riscontro si avrà subito in Senato nella Giunta delle Immunità dove, per altro, sedeva il senatore indagato. Le sue dimissioni sono state accettate e formalizzate proprio mercoledì sera: al posto di Lusi, che fa parte del Misto dopo la sua espulsione dal Pd, dovrebbe subentrare un altro senatore del suo gruppo. Lo sdegno che si leva nel Palazzo per le azioni di Lusi non evita all'ex segretario della Margherita, Francesco Rutelli, di restare impigliato in una vicenda di cui è la prima vittima. «La Margherita è stata vittima di reati molto gravi» attacca insieme ad Enzo Bianco e Gianpiero Bocci commentando la notizia della richiesta di arresto. E ribadisce: «Gli avanzi di bilancio che le restituzioni degli ammanchi saranno destinati dall'assemblea federale a finalità pubbliche di alto valore sociale». Una precisazione che non basta a placare i mugugni di quanti, tra gli ex della Margherita, già nei giorni scorsi avevano storto il naso per gli annunci di decisioni (vedi la destinazione agli esodati) che «dovrebbero spettare» all'assemblea federale che si riunirà a metà giugno.

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