«Non voglio essere complice di Equitalia. Usano metodi inumani»
Tuttolecito. Tutto legittimo. Obbligatorio, tra un po'. Già, perché è la legge 166 del 2011 a stabilirlo. Luca De Carlo è stato il primo a dire basta a Equitalia. «Facciamo come Calalzo» - dicono tutti, adesso. Il sindaco del piccolo Comune bellunese ha rescisso il contratto per la riscossione dei crediti lo scorso novembre. Adesso altri enti locali annunciano la loro battaglia "d'indipendenza": dal Veneto a Lampedusa, dalla Lega alla Sinistra, dal Pdl al popolo viola. Sindaco perché ha preso questa decisione? «Il decreto "salva Italia" obbliga tutti i Comuni dal primo gennaio 2013 a trovare un modo diverso per riscuotere i crediti. Io ho semplicemente anticipato i termini, perché credo che Equitalia utilizzi metodi non condivisibili, inumani. Non voglio essere suo complice. Spero che il polverone che si è creato renda più difficile chiedere altre proroghe». È una scelta che aiuterà i cittadini? «Intanto ci ha permesso di risparmiare 13mila euro che abbiamo potuto reinvestire in bonus bebè, libri per le scuole, come contributo al trasporto. Poi, mentre per Equitalia un cittadino è semplicemente un numero, per i Comuni è una parte fondamentale della società. Noi siamo in grado di intervenire prima che un problema diventi così grande da mandare sul lastrico una famiglia o di capire in tempo se ci troviamo di fronte a una situazione di difficoltà o a quei furbetti che credono che devono sempre pagare gli altri. Questi li massacreremo». Dicono che così difende gli evasori... «I crediti riscossi da Equitalia sono certificati ed esigibili, non quelli che gli evasori sottraggono al Fisco. Trovo sbagliato che un evasore possa far rientrare capitali all'estero con un tasso del 5% e una vecchietta che non ha pagato l'immondizia paghi in interesse del 9. Tutto qui». La Lega cavalca la sua battaglia. Contento? «Non è una battaglia della Lega Nord, questo deve essere chiaro. È una iniziativa bipartisan. Grillo gira e dice "tutti come Calalzo", il Pdl regionale è con me e il popolo viola pure. Mi ha chiamato il circolo Rifondazione Comunista di Cosenza perché vogliono fare come noi. È una questione civile». Sindaci alla riscossa, insomma... «Il fatto è che ormai i bisogni dei cittadini vengono intercettati molto più dai sindaci che non da chi sta a Roma. Se prima gli imput arrivavano dallo Stato al territorio, adesso è il contrario». Equitalia, Imu. Maroni è tornato a combattere. La Lega risorgerà partendo da qui? «Condivido - l'ha copiata da me - la battaglia su Equitalia. Non quella sull'Imu. Noi sindaci siamo uomini dello Stato. Rimango basito quando qualcuno invita a non pagare le tasse, anche se sbagliate o inique. Non si combatte contro lo Stato».