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La Spagna va in recessione Titoli tossici in una bad bank

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IlPaese iberico precipita ufficialmente in recessione per la seconda volta nel giro di poco più di due anni e la scure di Standard & Poor's si abbatte puntualmente anche sulle banche spagnole, dopo aver falciato il rating sovrano di due gradini la settimana scorsa. Nel primo trimestre del 2012, come nell'ultimo del 2011, il Pil spagnolo ha registrato una contrazione dello 0,3%. Con due trimestri consecutivi in contrazione, la Spagna è tecnicamente di nuovo in recessione dopo quella del 2009. Su base annua, il Pil ha segnato un -0,4%. E per l'anno in corso il governo di Mariano Rajoy prevede una contrazione dell'economia dell'1,7% e una modestissima crescita dello 0,2% l'anno prossimo, con un tasso di disoccupazione saldamente ancorato al 24%. A pesare sulla crescita, spiegano unanimi economisti ed osservatori, sono i tagli e in generale le drastiche misure di austerity varate da Madrid per centrare gli obiettivi di bilancio. Il governo Rajoy punta a tagliare il deficit dall'8,5% del Pil al 5,3% quest'anno e al 3% l'anno prossimo. Ma oltre al nodo della crescita e del deficit, la Spagna deve fare i conti anche con un sistema bancario messo in ginocchio dallo scoppio della bolla immobiliare nel 2008. E domenica S&P's ha tagliato il rating di 11 banche, fra cui Santander e Bbva, come conseguenza del declassamento di Madrid effettuato il 26 aprile. Per risolvere i problemi degli istituti di credito, Madrid sta pensando alla creazione di una «bad bank» in cui far confluire gli asset tossici in mano alle banche per separarli dalle altre attività e ripulire così i bilanci. La Banca di Spagna ha reso noto che a fine 2011 sugli istituti finanziari spagnoli gravavano 184 miliardi di asset immobiliari a rischio per effetto dello scoppio della bolla. Il ministro dell'Economia spagnolo, Luis de Guindos, ha dichiarato che sarebbe «sensato e positivo per le banche separare gli asset tossici dalle altre attività finanziarie», aggiungendo che nelle prossime settimane «si aspetta un processo di consolidamento e di ristrutturazione nel settore bancario e ulteriori sforzi da parte delle banche per ripulire i propri bilanci». Secondo alcune stime le banche spagnole più fragili avrebbero bisogno di altri 100 miliardi di ricapitalizzazione.

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