Il casoll premier spiega che l'azienda «va rivista». Il giornalista: «Passi dalle parole ai fatti» Sulla Rai prosegue la sfida Monti-Santoro
MicheleSantoro non ha alcuna intenzione di mollare la sua battaglia personale per "liberare" Viale Mazzini. E a ben vedere non ha alcuna intenzione nemmeno di mollare il piccolo schermo visto che continua a girare come una trottola da un canale all'altro. Domenica era stato ospite di Lucia Annunziata su Raitre, ieri di Lilli Gruber su La7. Rete che in molti considerano il suo prossimo approdo (a meno di un ritorno in Rai). Il conduttore era in onda a Otto e mezzo quando, a Palazzo Chigi, il premier Mario Monti ha detto la sua sul futuro della televisione pubblica: «Chi vuole ridurre le tasse sa che vanno rivisti enti e società, compresa la Rai, dove la logica della trasparenza, del merito, dell'indipendenza dalla politica non è garantita». Immediato il commento di Santoro: «Dimostri che dalle chiacchiere si passa ai fatti. Mi piacerebbe l'indipendenza della Rai dai partiti. Mi auguro che agisca, ha delle leve importanti». Quindi ha aggiunto che Monti ha «la possibilità di indicare presidente, direttore generale e un consigliere, e a quel punto i partiti, qualunque cosa s'inventino, non potrebbero far fronte e mettere mano al servizio pubblico». Poi, nel confermare la propria candidatura a direttore generale della Rai (unitamente a quella di Carlo Freccero, a presidente) si è detto convinto che il premier debba «valutare le credenziali degli aspiranti concorrenti. Sarebbe bello che lui dicesse che è questa la prassi. Mentre sarebbe grave che i curricula venissero presentati dopo le decisioni...». Per Santoro occorre «liberare questo sistema dalle ingerenze che ne hanno impedito lo sviluppo. Ci vuole solo il coraggio di rompere con il passato, la Rai può essere il motore della crescita e bisogna capire cosa serve alla Rai, una delle poche grandi industrie che restano al sistema-Paese».