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Hollande vuole rivedere il Trattato fiscale Ue

Presidenziali 2012 in Francia: il candidato socialista Francois Hollande

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Il favorito alle elezioni presidenziali in Francia, Francois Hollande, vuole cancellare tutte le scelte fatte finora da Sarkozy. Se vincerà il ballottaggio del 6 maggio contro il presidente uscente Nicolas Sarkozy, Hollande ha detto che, come prima cosa, scriverà una lettera ai partner europei con alcune idee per rilanciare la crescita economica nel continente. Hollande, che vuole rinegoziare il Fiscal compact Ue per includervi delle clausole in favore della crescita, ha detto che la sua lettera conterrà quattro punti. «Primo, la creazione di eurobond, non per socializzare il debito, ma per finanziare progetti di investimento e industriali. Secondo, liberare più risorse finanziarie per investimenti attraverso la Banca europea degli investimenti», ha spiegato ieri Hollande in una conferenza stampa. Il terzo punto sarebbe l'istituzione di una tassa sulle transazioni internazionali per contribuire al finanziamento di progetti di sviluppo, e il quarto il dispiegamento di fondi strutturali per progetti diversi. «Il maggior rischio ora è quello che l'economia europea rimanga in forte recessione, perché non è capace di fare credito alle iniziative d'impresa», ha detto il candidato della Rosa nel pugno. Hollande sostiene che i leader europei stanno prendendo consapevolezza dell'idea che appoggiare la crescita, come egli sostiene, «è in fin dei conti il modo più efficace per raggiungere l'obiettivo di controllare il debito e ridurre il deficit. Le cose - ha aggiunto - stanno procedendo bene... Le idee stanno camminando probabilmente anche grazie al voto del popolo francese». «Credo ci sia una presa di coscienza, anche da parte di alcuni conservatori, che vedono il rischio di una vittoria del populismo». Così François Hollande, nel corso di una conferenza stampa, risponde a una domanda sui complimenti espressi nei suoi confronti dall'ex premier italiano, Silvio Berlusconi. Hollande ha assicurato che terrà una «ferma ma amichevole» discussione con il cancelliere tedesco, Angela Merkel. Già martedì, in un'intervista televisiva, Hollande aveva inviato alla Merkel un messaggio: «Responsabilità di bilancio? Sì. Austerità tutta la vita? No». Inoltre aveva promesso che, non appena eletto, si sarebbe recato in visita in Germania, premettendo però che la Merkel «ha retto l'Europa insieme a Nicolas Sarkozy. E questi sono i risultati! Se sarà eletto ci sarà un cambiamento nel modo di costruire l'Europa». Altro cambio di passo sull'intervento in Afghanistan. Il ritiro delle truppe francesi «comincerà il giorno dopo il voto» per il ballottaggio del 6 maggio, ha annunciato lo stesso candidato socialista. In attesa del confronto televisivo tra il presidente uscente della Francia e il suo sfidante nelle presidenziali, François Hollande, che sarà diffuso in simultanea su France 2 e TF1 mercoledì 2 maggio alle 21, Sarkozy si prepara alla battaglia. «Hollande lo faccio esplodere, lo sfondo. Tiro fuori l'artiglieria pesante»: lo ha detto - rigorosamente «off the records» - il presidente uscente della Francia, Nicolas Sarkozy, riferendosi al suo sfidante secondo quanto si legge sul settimanale satirico Le Canard Enchainè, sempre molto ben informato sui retroscena dell'Eliseo. «Pensate che lui nei miei confronti si faccia delle remore?», ha aggiunto Sarkozy riferendosi sempre a Hollande. «Forza - ha proseguito, rivolgendosi suoi fedelissimi - non abbiate paura di sgualcire i vostri bei vestiti. Usate anche voi l'artiglieria pesante». Il pesidente ha voluto anche chiarire la sua posizione nei confronti di Marine Le Pen dopo le accuse della gauche di voler stringere patti con l'estrema destra. «Nessun accordo con il Fronte Nazionale» in vista del ballottaggio e, in caso di vittoria, «non ci saranno» ministri del partito di Marine Le Pen, ha chiarito Nicolas Sarkozy. Quanto agli elettori del Fronte Nazionale, il presidente ha detto che il loro voto: «non è cattivo o buono, non divido la Francia in sette e clan». Così ha cercato di guadagnarsi qualche speranza di recuperare i voti al ballottaggio. «Io non li vedo come individui dalle idee estremistiche - ha detto Sarkò - Io debbo tenere conto di chi ha votato per il Fronte, e non sento di dovermi turare il naso. I francesi hanno scelto, e debbono tornare a scegliere». Se sarà sconfitto l'attuale inquilino dell'Eliseo non lascerà la politica. Non è vero che ritornerà a fare l'avvocato: in caso di sconfitta al secondo turno dell'elezione presidenziale, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, continuerà a giocare un ruolo per l'Ump, il suo partito, in vista delle politiche di giugno. Inoltre starebbe già pensando alle elezioni presidenziali del 2017. Lo avrebbe fatto intendere, secondo il settimanale le Nouvel Observateur, la premiere dame Carla Bruni. Per il giornale la Bruni è convinta che suo marito non abbia «alcuna intenzione di mettere fine alla sua carriera politica». In caso di sconfitta al ballottaggio del 6 maggio, secondo i suoi collaboratori, potrebbe anche pensare di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali, nel 2017.

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