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Presidenziali francesi: Hollande vince il primo turno, Sarkozy spera

Presidenziali 2012 in Francia: il candidato socialista Francois Hollande

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La sfida è appena iniziata. La lotta all'ultimo voto si consumerà il 6 maggio. La Francia non ha cancellato Nicolas Sarkozy e non ha incoronato François Hollande. I due pretendenti all'Eliseo hanno solo vinto la battaglia con gli altri otto candidati. Ma lo scarto tra di loro, sebbene Hollande sia in vantaggio nei Territori d'Oltremare e nel voto all'estero, è di pochi punti percentuali. La vera vincitrice è ancora una volta, come nel 2002, la destra del Fronte nazionale. Marine Le Pen non ha ripetuto l'exploit del padre Jean Marie che conquistò il ballottaggio ma può contare sul 18,12 per cento dei suffragi. Ma per il popolo dell'ultradestra è stata una vittoria, è un giorno storico: mai un partito di estrema destra aveva ottenuto un tale risultato per un'elezione in Francia. Un risultato questo che ha retrocesso il leader della gauche Melenchon al quarto posto, con ampio distacco, da Le Pen. Mesto il risultato del centrista Bayrou accreditato di appena l'8 per cento. E Marine Le Pen torna a scaldare i cuori dei francesi. «Tutto è possibile se restiamo uniti»: sono le prime parole di Marine Le Pen, candidata del Front National. «L'estrema destra - ha ringhiato - è l'unica opposizione alla sinistra liberale, lassista e libertaria in Francia». «In questo grande slancio di fratellanza, arriveremo al momento che tutti aspettiamo, uniti, faremo del nostro meglio» ha aggiunto Le Pen, assicurando che «ricostruiremo la sicurezza, la felicità e la fierezza di essere francesi, combatteremo la disoccupazione. Milioni di francesi hanno combattuto con noi, combattiamo questa battaglia» ha aggiunto la leader dell'estrema destra, prima di intonare la marsigliese sul palco. Il primo maggio il Fronte nazionale scioglierà la riserva e dare indicazioni di voto sul ballottaggio tra Nicolas Sarkozy e Francois Hollande. Jean-Marie Le Pen, si è rifiutato di dire per chi voterà al secondo turno, ora che la figlia è stata esclusa dal ballottaggio, ma ritiene che «Sarkozy sia finito». Alexandre Martin, uno dei membri della direzione del Front national de la Jeunesse ha fatto sapere che il 6 maggio «non ci sarà la questione di scegliere tra Nicolas Sarkozy e Francois Hollande, andrò a pescare». In Rue Solferino a Parigi, sede storica del partito socialista, ieri sera si festeggiava, ma le premesse non sono così rosee. «Questo sera divento il candidato di tutte le forze che vogliono voltare pagina e aprirne un'altra» ha detto Hollande, ringraziando «tutti gli elettori che con il loro voto mi hanno messo in questa posizione». Per il candidato socialista, «è un atto di fiducia nel progetto che ho presentato per riportare il Paese», insieme all'Europa, sulla strada della crescita e dell'occupazione. Il ballottagio del 6 maggio, ha affermato Hollande, «sconfesserà il candidato uscente, che nei suoi discorsi ha fatto il gioco dell'estrema destra». «Mai il Front national aveva mai raggiunto un tale risultato, neanche nel 2002», ha ricordato il candidato socialista, sottolineando che questo «deve far sussultare la nostra repubblica». Al secondo turno, ha concluso Hollande, «voglio una vittoria, una bella vittoria, all'altezza della Francia, della sua storia e del suo futuro». Hollande ottiene subito l'appoggio dei Verdi e spera in quello del Front gauche. «Siamo la forza politica nuova, la sola che è emersa in queste elezioni. Il risultato del secondo turno è nelle nostre mani», ha affermato ancora Melenchon. Melenchon ha chiesto di votare senza esitazione per Hollande: «Vi invito a ritrovarvi il 6 maggio, senza chiedere niente in cambio, contro Sarkozy. Fatelo - ha detto - come se doveste far vincere me». Il candidato del Front de gauche ha poi ricordato ai sostenitori l'appuntamento delle elezioni legislative di giugno, che eleggeranno l'Assemblea nazionale, camera bassa del Parlamento. «In una sola volta siamo già arrivati nel gruppo di testa, la prossima sarà quella buona, prenderemo il potere», ha affermato, «ineluttabilmente, con gli shock che si annunciano, la storia ci viene incontro». E sono già scintille tra i due sfidanti all'Eliseo. «Niente è ancora deciso», «sarà dura», ma alla fine «vinceremo»: sono fiduciosi ma anche un po' preoccupati i fan del presidente uscente Nicolas Sarkozy, riuniti, quasi a volere sfidare il destino, al Palais de la Mutualitè, storico luogo delle riunioni della sinistra e dei sindacati, nel quartiere latino di Parigi. Nicolas Sarkozy si è presentato sorridente ma con voce molto emozionata. Accanto a lui i membri del governo e del partito: presenti tra gli altri il premier François Fillon, il ministro degli Esteri, Alain Juppè, il ministro dell'Interno Claude Gueant, e Jean-Francois Copè, segretario generale dell'Ump, il partito di Sarkozy. Il presidente ha detto di affrontare il secondo turno «con fiducia», proponendo subito «tre dibattiti» da organizzare in queste due settimane, per «dibattere di tutto senza ipocrisia, senza defilarsi». «Propongo tre dibattiti - ha detto - su questioni economiche e sociali, di società e su questioni internazionali. Possiamo affrontare il secondo turno con fiducia». Subito però è arrivato il rifiuto di Hollande, che si è detto indisponibile a tre confronti con il presidente uscente: ne faranno solo uno. Il presidente uscente, primo a non vincere il primo turno, ha cercato di riaccendere il revanchismo dei francesi. «I due candidati ora hanno un dovere di verità e coraggio - ha sottolineato Sarkozy - il momento cruciale è arrivato, il paragone tra i progetti, si tratta di designare colui che dovrà proteggere i francesi per i prossimi 5 anni. Per gli ultimi 5 anni ho esercitato queste funzioni, ne conosco il peso e i doveri». Queste prossime due settimane fino al ballottaggio, «dovranno permettere a tutti voi di fare la propria scelta senza ipocrisie», ha aggiunto Sarkozy, convinto che «possiamo affrontare il secondo turno con fiducia. Chiedo a tutti i francesi che amano la loro patria di unirsi a me - ha concluso il presidente uscente, ricordando che - da domani si ricomincia». Jean-François Copè, il segretario generale dell'UMP ha ammesso di aver pienamente compreso il messaggio di «un voto di crisi», lanciando un appello a continuare «la battaglia in condizioni diverse» in vista del secondo turno delle presidenziali perché «nulla è ancora perduto». Il primo sondaggio Ipsos/France 24 dopo il primo turno delle presidenziali francesi conferma la tendenza dei precedenti: il socialista Francois Hollande il 6 maggio conquisterà l'Eliseo con il 54% mentre Nicolas Sarkozy si fermera al primo mandato con il 46%.

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