Si scontrano perché alla fine pescano consensi nello stesso bacino elettorale.
Dall'essere,in modi diversi, paladini dell'anti-politica: il primo da dentro il Parlamento, il secondo da fuori. E fuori – ha avvertito i suoi elettori – vuole restare. Ma anche dall'esterno – grazie ai sondaggi che lo accreditano di un eventuale bottino elettorale nazionale del 7 per cento, pari se non superiore all'Italia dei Valori – Beppe Grillo monopolizza il dibattito politico. E ieri tra lui e Di Pietro ci sono state scintille. A scatenare la rissa verbale ci ha pensato il leader dell'Idv in una intervista al «Fatto quotidiano» nella quale ha attaccato il comico genovese. Marcando, con parole pesanti, la differenza tra lui e il leader del Movimento Cinque Stelle: «Io critico ma voglio costruire un'alternativa, lanciare un modello riformista e legalitario. Lui invece mira a sfasciare tutto e basta». A metà mattina Beppe Grillo – al quale il quotidiano di Antonio Padellaro aveva comunque dedicato l'apertura del giornale cavalcando il suo attacco a Giorgio Napolitano che lo aveva indirettamente citato tra i «demagoghi» – ha risposto all'ex pm dal suo blog. Dicendosi stupefatto di quello che aveva detto. «Le parole di Tonino – è stata la replica – mi lasciano sbigottito. Spero che sia stato un lapsus. Da lui, proprio da lui, non me le aspettavo». Il botta e risposta non è finito qui perché Antonio Di Pietro si è sentito punto sul vivo e ha a sua volta replicato. Con un ragionamento nel quale, alla fine, ha finito per ribadire quello che aveva sostenuto più che smentirlo. «Forse all'amico Grillo non hanno riportato correttamente quanto ho detto su di lui, altrimenti non avrebbe usato certe parole fuori luogo nei miei riguardi – ha spiegato – Giacché non ho mai indicato Grillo tra i mali dell'Italia, ma piuttosto chi questi mali li ha commessi, portando avanti una politica clientelare, corrotta e affaristica. La differenza tra noi e Grillo sta nel fatto che l'Italia dei Valori non vuole limitarsi alla protesta, ma vuole ricostruire il Paese attraverso proposte concrete, con un programma solidale che guardi al bene della collettività e agli interessi di tutti i cittadini onesti. L'Italia dei Valori sta cercando di farlo, impegnandosi fuori e dentro il Parlamento, con proposte serie e credibili per la legalità e la gestione trasparente della res publica». Parole che non smentivano ma piuttosto ribadivano il concetto. Così in serata Antonio Di Pietro ha sentito il bisogno di spiegarsi meglio con una nota ufficiale del partito: «Caro Beppe te l'ho detto e te lo ripeto: non cadere nel trabocchetto di chi ci vuole mettere uno contro l'altro – si legge – Non sei tu il male da combattere, ma chi ha rubato, chi si è arricchito sulle spalle degli italiani e tutti quei politici corrotti. Non bisogna demolire soltanto la casa della partitocrazia, ma occorre costruire una nuova casa dei cittadini onesti e delle persone pulite. L'Idv fa queste battaglie fuori e dentro il Parlamento. Dobbiamo batterci per una politica migliore che ridia speranza al Paese». Da Grillo non sono arrivate repliche dirette. Ma durante un comizio a Budrio, paese in provincia di Bologna dove ieri sera il leader del Movimento Cinque stelle è andato per sostenere i suoi candidati alle elezioni amministrative, è tornato ad attaccare sia Napolitano sia i partiti: «Ci stanno accusando di essere populisti e demagoghi, ma non riescono a venirne fuori. I partiti si stanno suicidando da soli». «Noi non vogliamo sostituirci ai partiti – ha aggiunto – ma quando fanno i sondaggi e chiedono alla gente per telefono chi voterebbero tra centrodestra e centrosinistra, il 99% delle persone li manda affanculo. C'è un vento che sta spazzando mezza Europa, prima non c'era una alternativa, adesso c'è. Ci dicono che siamo il terzo partito d'Italia ed è un'offesa, noi siamo il primo movimento di cittadini d'Europa». La sfida con Antonio Di Pietro continua.