Alfano lancia il Pdl del futuro: "Novità assoluta"
Il Pdl si riprende la scena. Spiazzato dall'accelerazione di Pier Ferdinando Casini che vuole accaparrarsi l'area dei Moderati e del centro, ieri Angelino Alfano ha provato il colpo a sorpresa: «Dopo le amministrative – ha annunciato a Milano – lanceremo la più grande innovazione della politica italiana». Una novità, ha confidato ai suoi, che farà invecchiare di colpo tutti gli altri partiti. Ed è un progetto al quale sta lavorando gomito a gomito con Silvio Berlusconi. Dal segretario però non esce una parola in più: «Aspettate le amministrative e vedrete» è l'unico commento. Di sicuro si sa che da tempo l'ex premier e Alfano stanno lavorando su un restyling profondo del Pdl, considerato ormai una «creatura» che non ha più appeal sugli elettori. E si sa anche che Angelino vuole puntare moltissimo sul web e sui social network, quelli che consentono di restare in contatto e comunicare con un numero enorme di persone. L'idea è anche quella di cambiare il logo, cancellando il nome «partito» che oggi allontana i cittadini invece di attrarli. Ma l'annuncio, arrivato ieri proprio a ridosso dell'iniziativa di Casini di azzerare tutte le cariche nell'Udc per aprire la strada a un nuovo contenitore dei Moderati, è anche il tentativo di non farsi togliere di mano il pallino del gioco. Il progetto lanciato dal leader dei centristi ha provocato scompiglio nel Pdl e l'iniziativa di Alfano ha anche lo scopo di tranquillizzare tutti quelli che nel partito iniziano a guardare con interesse verso Pier Ferdinando. Insomma – è il ragionamento di Alfano – i veri moderati, quelli che sono collegati al Partito Popolare europeo siamo noi del Pdl. E il segretario minimizza anche sulla raccolta di firme del senatore Beppe Pisanu: è stata una mossa concordata – è il messaggio che vuole far passare all'esterno – non c'è alcuna fronda. Intanto però l'ex ministro dell'Interno al suo progetto di andare oltre il Pdl non vuole rinunciare. E a metà della prossima settimana è previsto un incontro proprio con Silvio Berlusconi. Il quale, al momento, resta però la grande incognita del nuovo progetto di Pdl. L'annuncio del restyling – profondo – del partito è stato messo a punto giovedì sera dal Cavaliere con un gruppetto di fedelissimi. Ma il Cavaliere, nonostante non voglia farsi «sorpassare» da Casini continua a sperare di riagganciare l'ex alleato. Per arrivare a costruire insieme il Ppe italiano. Al momento sembrano invece esclusi incarichi o candidature per Luca Cordero di Montezemolo. Alle domande dei giornalisti su un suo possibile accordo con Berlusconi, il presidente della Ferrari – che ieri ha inaugurato il primo treno italiano tutto privato «Italo» – risponde tranquillo che non c'è niente di niente. Insomma non è interessato. E anche Angelino Alfano smentisce qualsiasi avvicinamento. Quello che invece interessa – molto – a Berlusconi è una nuova legge elettorale. Tanto che vorrebbe arrivare entro la metà della prossima settimana a un accordo in Parlamento fra i partiti. Il motivo di tanta attenzione è semplice: il Cavaliere sa che con l'attuale sistema di voto il Pdl non vince mentre invece il Pd, alleandosi con la sinistra – Vendola e Di Pietro – può arrivare al successo. Con una riforma che non imponga più un'alleanza prima del voto ma solo dopo il risultato delle urne, il Pdl può invece puntare ad essere il primo partito. E a quel punto diventare il punto di aggregazione per formare il governo.