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Prime modifiche al ddl lavoro Al Senato 800 emendamenti

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Cambi Il governo orientato a limitare il potere del giudice nei licenziamenti disciplinari e a dare più tutele ai lavoratori nelle cause

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Duesoli dovrebbero essere, infatti, gli emendamenti del governo. Il primo limiterebbe i poteri dei giudici in caso di licenziamenti disciplinari. Il secondo prevederebbe più tutele in caso di licenziamenti economici per i lavoratori che devono affrontare un processo e sono arrivati alla fase dell'appello. In attesa che le proposte vengano messe nero su bianco, intanto i parlamentari hanno formalizzato le loro: sono oltre 800 gli emendamenti (300 Pdl, 150 Pd, 125 Lega, 145 Idv) presentati dai gruppi in commissione a Palazzo Madama, dove l'inizio delle votazioni dovrebbe però slittare dopo il primo maggio. Al sicuro dovrebbe comunque essere l'intesa politica raggiunta dai partiti della maggioranza con l'esecutivo sull'articolo 18: «Non si tocca», dice infatti il senatore del Pdl e uno dei relatori al provvedimento Maurizio Castro, sottolineando come non vi siano proposte di modifica su questo fronte, oltre quelle alle quale sta lavorando l'Esecutivo. In Parlamento continua a essere soprattutto la flessibilità in entrata il capitolo al quale si lavora per trovare un'intesa e introdurre delle novità così come chiesto dal partito di Berlusconi e dalle imprese. Partite Iva e contratti a termine sono i due fronti aperti: nel primo caso, dice sempre Castro, si tratterebbe di garantire quei soggetti «privilegiati», come i creativi, i designer, gli informatici che rischiano con le norme del ddl di vedersi obbligati a trasformarsi in travet contro il loro desiderio. Nel secondo, si starebbe invece lavorando sulla lunghezza delle pause che devono intercorrere tra un contratto a termine e il successivo: oggi sono previsti 20 giorni di stop, che il ddl porta a 90, e l'obiettivo è trovare una mediazione. Difficile invece che si possa arrivare a una soluzione bipartisan per quanto riguarda l'apprendistato e il job on call o i voucher. Intanto è gelo tra i sindacati e il ministro del Lavoro, il cui intervento i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil non si fermano ad ascoltare. È accaduto ieri a Elsa Fornero che partecipava a un convegno sulla sicurezza sul lavoro organizzato da Confindustria e Inail. Nessun intento polemico o di protesta, hanno poi precisato le rispettive confederazioni.

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