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Il leader Udc replica:l'unità si costruisce sulle cose concrete

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«Silvio,per cui ho sempre grande rispetto, parla di unità dei moderati ma prima bisogna capire cosa si intende con unità dei moderati». E poi: «L'unità dei moderati si costruisce su cose concrete, sui programmi, non su nominalismi». Insomma l'idea di una confederazione dei moderati, come ipotizza il Cavaliere, al momento lo lascia freddo e un po' sospettoso. Così rilancia la palla nel campo del Pdl e dice che «serve un'autocritica forte su come sono stati spesi i voti dei moderati se no non siamo credibili». Al momento il suo interesse è focalizzato al nuovo partito anche se le tappe della costituzione restano ancora da definire. «Io non posso sapere quando si farà, come si chiamerà, chi ci sarà, perchè deve essere un soggetto politico plurale in cui non c'è uno che comanda e gli altri che eseguono». Lascia intendere che sarà un soggetto politico aggregatore. «Si tratta di mettere assieme forze ed energie diverse - ha continuato - che provengono da diverse esperienze, cercare assieme di trovare una soluzione, una ricetta per i problemi del Paese per cui è un percorso che stiamo facendo con grande passione, con grande entusiasmo, speriamo che vada in porto perchè serve al Paese». Quanto alla legge elettorale ribadisce che «è necessario farla» perché occorre «restituire ai cittadini la possibilità di scegliere i propri parlamentari. Se si va in giro per l'Italia e ti chiedono chi è il tuo parlamentare i cittadini non lo sanno, segno che questa legge elettorale almeno da questo punto di vista non ha funzionato». Il modello? Casini non ha dubbi: mi piace quello proporzionale alla tedesca. Ma avverte anche che c'è un tentativo in atto «di sabotare la nuova legge elettorale, un tentativo trasversale, a 360 gradi». Per l'ex presidente della Camera si tratta di una tentazione «che va indifferentemente da destra a sinistra, di chi non si rassegna o preferisce andare alle urne con questa legge elettorale». Casini ha anche spiegato la logica delle alleanze per le amministrative; ovvero come mai l'Udc a Brindisi ha appoggiato il candidato di Sel mentre all'Aquila, De Matteis, oggi esponente dell'Mpa. «Brindisi e L'Aquila hanno problemi diversi, mi sembra che tra Brindisi e L'Aquila ci sia qualche centinaio di chilometri. Ogni amministrazione locale ha delle sue problematiche, delle sue realtà, non sono prove di sperimentazioni di alleanze nazionali». L'idea della confederazione dei moderati non trova freddo solo Casini ma divide lo stesso Pdl. Mentre arriva il disco verde da Altero Matteoli («È una proposta ottima, che eviterà di consegnare il paese alla sinistra»), Giancarlo Galan («Dividere moderati sarebbe errore imperdonabile») e Claudio Scajola («Bisogna accelerare il percorso verso la costituente del Partito popolare europeo in Italia»), è perplesso anche il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri: «Nessun pregiudizio alla Confederazione, ma occorre lavorare su contenuti».

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