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"La politica si risollevi dall'impoverimento"

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

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La politica italiana deve «risollevarsi dall'impoverimento culturale che ne ha segnato la decadenza». E per far questo bisogna puntare soprattutto a far tornare la passione della politica tra i più giovani. Un allontanamento che per il capo dello Stato è dannoso. «I giovani sono oggi troppo lontani dalla propensione per la politica», ha spiegato ieri pomeriggio intervenendo al seminario di studio in memoria dello storico Luciano Cafagna. «Nell'importanza decisiva della "alchimia politica" Luciano credeva fortemente – ha proseguito – da storico e da uomo di intensa passione politica, quale fu pur senza tradurre tale sua vocazione in professione, come può accadere e tanto vorremmo che accadesse ancora, coinvolgendo giovani oggi troppo lontani dall'attenzione e dalla propensione per la politica». Ma in questi mesi uno dei temi sui quali Giorgio Napolitano torna più spesso è la necessità di riportare i partiti a una moralità che sembrano aver abbandonato. «Di fronte a noi – è l'appello del Capo dello Stato – c'è una grande e ineludibile sfida: vedere la politica in Italia risollevarsi dall'impoverimento culturale che ne ha segnato la decadenza». Poi un accenno al tema che sta monopolizzando la vita dei partiti nelle ultime settimane, la costruzione di una nuova area moderata, di centro. «Significativo da parte di Luciano Cafagna – ragiona Napolitano – è stato valorizzare la categoria, piuttosto contemporanea, del "ricorso al centrismo" e insieme con essa una realistica valorizzazione delle "arti", a volte geniali, a volte mediocri, della mediazione e del compromesso, da De Pretis-Correnti o da Giolitti-Turati, a De Gasperi-Togliatti e a Moro-Berlinguer». Un appello alla moralità che riguarda anche la necessità di rivedere i meccanismi di finanziamento dei partiti dopo le ultime inchieste che hanno coinvolto prima la Margherita e poi la Lega. Un tema sul quale ieri è intervenuto anche il presidente del Senato Renato Schifani. «Oggi si è creata una distanza tra i cittadini, soprattutto tra i giovani e la politica – ha commentato intervenendo alla seduta straordinaria di palazzo Madama dedicata al tema dei diritti umani, a cui partecipano i ragazzi delle scuole – Occorre recuperare credibilità e fiducia: lo deve fare il Parlamento con un percorso veloce che veda, a mio parere, la riduzione dei finanziamenti pubblici ai partiti, pur mantenendo criteri di equità che assicurino alla politica di attuare le proprie iniziative». «Il Parlamento deve fissare regole e principi – è la conclusione – affinché il denaro pubblico venga utilizzato solo per fini elettorali e politici». Ma sulla revisione del regolamento del finanziamento le posizioni sono diverse. Nel centrodestra Alfano ha proposto di introdurre la donazione del 5 per mille da parte dei cittadini mentre Silvano Moffa di Popolo e Territorio ha presentato una proposta di legge che recepisce l'idea lanciata dall'economista Pellegrino Capaldo che prevede l'azzeramento del contributo statale ai partiti lasciando alla discrezionalità dei cittadini il sostegno economico agli stessi. Ma c'è un altro tema sul quale i partiti non riescono a trovare una soluzione comune, la riforma della legge elettorale. Un «pantano» dal quale, secondo Schifani, la politica deve assolutamente uscire: «Attendo da giorni una proposta di riforma elettorale. Se ne parla tanto ma non vedo proposte».

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