Fini vuol fare il Centro Studi di Fli. Ma non ha i soldi

Misembra che siamo alla ricerca dei fuochi d'artificio, l'evoluzione vera non la vedo». Il presidente della Camera vorrebbe invece fare i suoi fuochi d'artificio, dando vita a un Centro Studi politico interno a Fli. Il direttore è già stato designato da tempo ed è Mario Ciampi, prima collaboratore di Adolfo Urso poi convinto, quando quest'ultimo è tornato nel Pdl, a restare in Futuro e Libertà. Con la promessa, appunto, di diventare il responsabile di questo nuovo «think thank». In realtà però il progetto, che è in «pista di lancio» da parecchio tempo, non è ancora decollato per mancanza di fondi. Futuro e Libertà non se la passa benissimo, soldi ce ne sono pochi e allora mettere in bilancio anche una nuova iniziativa diventa complicato. Per il momento di concreto c'è solo l'annuncio del via – fatto trapelare attraverso una serie di lanci dell'agenzia Adnkronos – e una stanza nella sede di Fli in via Poli data proprio a Mario Ciampi che da mesi chiede di essere ascoltato. Ma per il momento gli unici collaboratori sono i giovani volontari dei circoli di Fli. Fini invece ha in testa un progetto molto più ambizioso, si propone di rifarsi a istituzioni analoghe di stampo anglossassone con aree tematiche ben definite sulle quali lavorare. Con lo scopo di elaborare studi, anzi «papers», con cui alimentare l'attività politica di tutto il Terzo polo. Il Centro, secondo l'idea di Fini, dovrebbe essere una realtà «tarata» su tempi e contenuti diversi da quella in cui si muove la galassia comunicativa di Fli, che dispone del sito ufficiale, mentre la linea del movimento è seguita e commentata da vicino da diverse testate on line. Ci sono quella «corsara» di Filippo Rossi, «Il Futurista», e poi Generazione Italia, Area nazionale, per citarne alcune, mentre all'orizzonte si annuncia la Fondazione Agenda curata dal capogruppo alla Camera Benedetto Della Vedova. Per il momento però il progetto resta fermo. Perché i soldi non ci sono. Pa. Zap