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Torino: lancio di uova e scontri Fornero e Passera contestati

Tafferugli tra studenti e forze dell'ordine, nel corso della contestazione da parte di manifestanti dei Cobas

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Momenti di tensione al termine della conferenza regionale della scuola davanti al teatro Nuovo a Torino a cui avevano partecipato i ministri del Lavoro e dell'Istruzione, Elsa Fornero e Francesco Profumo. Un gruppo di manifestanti, in prevalenza studenti e giovani dei centri sociali, fatti indietreggiare dalle forze dell'ordine, si sono diretti nelle vie limitrofe al teatro, lanciando uova, fumogeni e secondo alcuni anche qualche pietra. Durante il percorso i manifestanti, al grido di "vergogna, vergogna", hanno anche formato barricate con i cassonetti dei rifiuti lanciandoli contro le forze dell'ordine che sono intervenute con alcuni cariche di alleggerimento. I manifestanti, contenuti da un cordone di forze dell'ordine che ha impedito loro di avvicinarsi all'uscita laterale del teatro, hanno anche lanciato alcune uova all'indirizzo delle auto dei ministri. Nel suo intervento Fornero ha dichiarato: "In questo Paese c'è poco spirito costruttivo ma vorrei che anziché lamentarsi e protestare si lavorasse di più tutti insieme e così forse ne avremo tutti qualche beneficio". Lo ha detto "Mi auguro che il Parlamento approvi in fretta la riforma del lavoro", ha aggiunto. "Ci accusano di avere poca attenzione ai giovani - ha dichiarato - ma speriamo che la riforma crei i fondamenti per avere più occupazione. Il concetto chiave è l'occupabilità". Riguardo alla riforma delle pensioni, Fornero ha affermato che ''è stata giudicata troppo severa ma si dimentica che quella riforma è quella che più ha allontanato lo spettro della crisi finanziaria, che non è una cosa astratta ma significa non poter pagare più stipendi e pensioni". Parlando di scuola, il ministro del Lavoro ha sottolineato che non di rado si spingono i figli a cercarsi un'occupazione per contribuire all'acquisto della casa: "Spesso nelle famiglie farsi una casa è considerata una priorità rispetto al dare un adeguato capitale umano ai figli". "Qualche volta risulta anche da ricerche empiriche che magari anche per difficoltà finanziarie si sacrifica l'educazione dei figli pur di arrivare prima alla casa. La casa è un valore importante ma bisogna considerare le priorità'. - ha aggiunto - Le case si possono lasciare ai figli ma conta di più una struttura di conoscenza e flessibilita mentale, una adattabilità al cambiamento che solo la formazione può dare", ha concluso.

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