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La pressione fiscale continuerà a salire fino al 2014

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Èquanto prevede infatti il Documento di economia e finanza (Def) licenziato dal Consiglio dei ministri e che è stato presentato insieme al piano dele riforme. Dopo il picco toccato l'anno scorso: 42,5%, la debolezza dell'economia avrà un riflesso immediato sul peso del fisco: al 45,1% del Pil nel 2012, crescita che non si fermerà fino al 2014 (previsto al 45,3%). Di contro, però, sempre quest'anno la spesa pubblica non diminuirà: + 0,4% al 50,4% del Pil. Il presidente del Consiglio Mario Monti ha infatti precisato che «le aliquote caleranno in futuro, dopo i proventi della lotta all'evasione». Confermato il pareggio di bilancio nel 2013 con un deficit close to balance allo 0,5% e crescita che rispunta nel 2013 dopo un 2012 che chiuderà a -1,2%. In particolare nel 2013, il Pil crescerebbe a un ritmo moderato, pari allo 0,5%, lievemente al di sopra della stima ufficiale di dicembre, per poi accelerare nel 2014 (+1%), invariato rispetto alla stima precedente) e nel 2015 (+1,2%). Per rilanciare la crescita sono state indicate cinque priorità: infrastrutture, pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, incentivi alle imprese, energia e semplificazione burocratica. Le esigenze finanziarie per le infrastrutture considerate prioritarie sono di 10,7 miliardi nel prossimo triennio, la metà (5,6 miliardi) solo nel 2013. «Possiamo movimentare lavori per 70-80 miliardi, circa 20 miliardi all'anno per cassa» ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Confermato l'impegno per il completamento della Salerno-Reggio Calabria. Nel piano per le riforme si prevede una due diligence per verificare lo stato di avanzamento degli interventi per la realizzazione di grandi opere. Per i pagamenti dei debiti scaduti delle pubbliche amministrazione, potrebbero arrivare dalle banche 20-30 miliardi. Nel Salva-Italia «ci sono 20 miliardi di garanzie e 6 miliardi sono stati stanziati per cominciare a pagare il debito scaduto». Passera ha annunciato poi una serie di misure, entro l'estate, per facilitare la nascita di nuove aziende. Prevista anche una task force sugli investimenti all'estero. Dal contenimento della spesa pubblica deriveranno circa 26,6, miliardi di risparmi di spesa nel periodo 2011-2014, in particolare grazie ai risparmi richiesti ai ministeri, agli enti pubblici e derivanti dalla razionalizzazione della spesa sanitaria.

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