L'Espresso: «Formigoni nel resort da 45mila euro a settimana»
Nonè un'offerta di viaggio ma quello che, secondo il numero del settimanale Espresso oggi in edicola, avrebbe fatto il governatore lombardo Roberto Formigoni. Per tre anni consecutivi. Sia chiaro, fino a prova contraria non si tratta di un reato. E l'articolo stesso, dopo aver spiegato che il costo settimanale in alta stagione per una delle tre ville dell'Altamer Resort è di oltre 45 mila euro, aggiunge: «Cifre simili non si saldano in contanti. Se il governatore ha pagato la sua quota, non avrà problemi a scegliere la linea della trasparenza e dimostrarlo ai cittadini». Secondo il settimanale il volo per Parigi del 27 dicembre 2008 che Pietro Daccò, il consulente arrestato con l'accusa di aver dirottato fondi neri dal San Raffaele e dalla fondazione Maugeri, avrebbe pagato a Formigoni e al fratello sarebbe solo la prima tappa del volo per i Caraibi. D'altronde, Giancarlo Grenci, il custode dei conti svizzeri di Daccò, ai magistrati ha parlato di vacanze dello stesso (e dell'ex assessore Antonio Simone, anche lui arrestato) con Formigoni a Saint Martin, cioè «l'aeroporto caraibico - sottolinea l'Espresso - da cui si raggiunge Anguilla». Grenci ha detto che Daccò «risolveva problemi relativi a rimborsi e finanziamenti per enti che facevano fatica ad ottenerli dalla Regione» e ha aggiunto che questo «più che su competenze specifiche si fondava su relazioni personali e professionali che aveva in Regione». Nell'ordine di custodia cautelare di Daccò viene contestata una consulenza da 2 milioni 950 mila euro alla Maugeri. E l'Espresso sottolinea che il giorno dopo quel volo del 2008 è entrata in vigore una legge regionale che stanziava «fiumi di denaro pubblico per migliorare le strutture private», una legge che, secondo il settimanale, i tecnici regionali chiamavano "legge Daccò" e che permise alla Maugeri di ottenere 30 milioni di euro. «Il pool di pm coordinati da Francesco Greco adesso dovrà fare luce sulla destinazione finale dell'enorme provvista estera creata da Daccò e Simone. Nelle procure di Milano, Monza e Brescia - conclude l'Espresso - ci sono nuovi provvedimenti che a breve potrebbero dare altre scosse al Pirellone». Nel frattempo il Corriere della Sera ha pubblicato ieri una lettera di Carla Vites, moglie di Simone, che accusa Formigoni di aver detto falsità su Daccò. «Non ho mai commentato, e non intendo farlo oggi, le dichiarazioni di una signora - replica il governatore -. Questo non mi impedisce di ribadire che ho un rapporto personale di amicizia con Antonio Simone da 40 anni». Quindi un no comment anche sul resto della vicenda: «Preferisco aspettare che si svuotino tutti i bidoni della spazzatura e poi dirò la mia».